Cronaca

Il primo discorso di Natale di Re Carlo III: “Il Natale è un momento toccante per tutti”

“Il Natale è un momento toccante per tutti noi che abbiamo perso i nostri cari”, inizia così il primo discorso di Natale di Re Carlo III che ha reso omaggio alla propria madre e regina defunta. Il discorso integrale.

Il primo discorso di Natale di Re Carlo III: cosa ha detto

Re Carlo III ha reso omaggio alla madre, la regina Elisabetta II, nel primo discorso di Natale da monarca avvenuto nella giornata di oggi intorno alle 15 locali. È stato il primo in assoluto a non essere presentato dalla sovrana, scomparsa l’8 settembre scorso.

Per la prima volta dunque in tv il 25 dicembre, nel 1957, la regina definì l’evento “una pietra miliare tecnologica che ha permesso a molti di voi di vedermi nelle vostre case il giorno di Natale”. Da quel giorno il discorso divenne un consueto appuntamento per tutti gli altri Natali successivi.

“Il Natale è un momento toccante per tutti noi che abbiamo perso i nostri cari”

“Sono qui nella Cappella di San Giorgio al castello di Windsor, così vicino a dove è sepolta la mia amata madre, la defunta Regina, con il mio caro padre. Mi vengono in mente le lettere, le cartoline e i messaggi profondamente toccanti che tanti di voi hanno inviato a me e a mia moglie e non posso ringraziarvi abbastanza per l’amore e la simpatia che avete dimostrato a tutta la nostra famiglia”.  È il messaggio dedicato alla madre.

“Il Natale è un momento particolarmente toccante per tutti noi che abbiamo perso i nostri cari. Sentiamo la loro assenza in ogni momento familiare della stagione e li ricordiamo in ogni tradizione cara. Nella tanto amata canzone ‘O Little Town Of Bethlehem’ cantiamo di come ‘nelle tue strade buie risplende la luce eterna’. La fede di mia madre nel potere di quella luce era una parte essenziale della sua fede in Dio, ma anche della sua fede nelle persone ed è una fede che condivido con tutto il cuore. È una fede nella straordinaria capacità di ogni persona di toccare, con bontà e compassione, la vita degli altri e di illuminare il mondo circostante. Questa è l’essenza della nostra comunità e il fondamento stesso della nostra società”.

L’omaggio di Carlo a chi aiuta gli altri

Dopo aver omaggiato e ricordato ancora una volta la regina defunta, il re ha poi omaggiato chi aiuta gli altri. ” Dedizione disinteressata delle nostre forze armate e dei servizi di emergenza che lavorano instancabilmente per tenerci tutti al sicuro”, e agli “operatori sanitari e sociali, nei nostri insegnanti e tutti coloro che lavorano nel servizio pubblico, la cui competenza e impegno sono al centro delle nostre comunità”.

“Desidero in particolare rendere omaggio a tutte quelle persone meravigliosamente gentili che così generosamente donano cibo o denaro, o il bene più prezioso di tutti, il loro tempo, per sostenere coloro che li circondano nelle necessità più grandi, insieme alle numerose organizzazioni di beneficenza che fanno un lavoro straordinario nelle circostanze più difficili”, ha aggiunto il monarca che ha ricordato il recente viaggio nel Galles di William e Kate, durante il quale hanno messo in luce “esempi pratici dello spirito di comunità”.

Il viaggio a Betlemme

La fine del messaggio durato sei minuti è un appello all’attenzione alla “luce eterna” che, secondo Carlo, era un aspetto della fede di Elisabetta in Dio e della fiducia nelle persone.

Il Re ha ricordato il suo viaggio a Betlemme e alla Chiesa della Natività, “suo desiderio da una vita”. “Sono sceso nella cappella della mangiatoia e mi sono fermato in silenziosa riverenza accanto alla stella d’argento che è intarsiata sul pavimento e segna il luogo della nascita di nostro Signore Gesù Cristo. Ha significato più per me di quanto io possa esprimere, trovarmi nel punto in cui, come ci dice la Bibbia, è nata la luce che è venuta nel mondo. Mentre il Natale è, ovviamente, una celebrazione cristiana, il potere della luce che vince l’oscurità viene celebrato oltre i confini della fede e del credo. Quindi, qualunque fede tu abbia o se non ne hai, è in questa luce vivificante e con la vera umiltà che sta nel nostro servizio agli altri che credo che possiamo trovare speranza per il futuro. Celebriamolo dunque insieme e custodiamolo sempre. Con tutto il cuore, auguro a ciascuno di voi un Natale di pace, felicità e luce eterna”, ha concluso.

Il primo discorso della Regina Elisabetta

Il primo discorso di Natale è avvenuto nel 1952 dalla Regina Elisabetta, quando allora aveva appena 26 anni e salita al trono da poco.

Davanti ai microfoni accesi della radio, pronunciò il suo appello. La giovane sovrana disse in quella occasione di voler portare avanti la tradizione delle trasmissioni natalizie inaugurate da suo nonno e proseguite da suo padre e che si sarebbe sforzata di continuare il loro lavoro per unire i popoli dell’Impero e del Commonwealth che vedeva ancora come “un’immensa unione di nazioni […] una forza che credo possa essere di incommensurabile beneficio per tutta l’umanità”. 

NataleRe Carlo III