L’11 novembre del 1983, uno studente americano, Fred Cohen, che sta seguendo un corso di sicurezza informatica all’Università del South California, mette in pratica, il primo virus per computer, da lui sviluppato a fini dimostrativi.
La nascita del primo virus informatico: i dettagli
Un programma invisibile in grado di penetrare negli elaboratori tramite modem o l‘inserimento di floppy e dischetti. Il programma fantasma contiene istruzioni in grado di provocare, successivamente, danni piuttosto seri al computer infettato come la distruzione di alcuni file o ad addirittura dell’intera memoria.
La costernazione seguita alla dimostrazione pratica è tale che ogni ulteriore sperimentazione viene vietata Cohen però proseguì dimostrando che il software avrebbe tranquillamente potuto creare problemi a qualsiasi sistema operativo.
I cloni
Nei suoi documenti dichiarava: “I virus possono diffondersi attraverso le reti informatiche allo stesso modo in cui si diffondono in una singola macchina e rappresentano perciò una tangibile minaccia per molti degli attuali sistemi”.
Il virus inventato da Fred Choen conoscerà in seguito parecchi cloni, alcuni dei quali creeranno vere e proprie “pestilenze informatiche” di portata mondiale.
La nascita dei programmi di difesa
Nel contempo, però, la scoperta consentì agli informatici di individuare l’antidoto, ossia efficaci programmi di difesa. Di qui virus e antivirus si svilupparono con pari rapidità, in relazione soprattutto alla crescita di internet e della tecnologia digitale.
Anche la legge ha preso atto di questo fenomeno, classificandolo come vero e proprio “reato” informatico. Tuttora nella legislazione di molti paesi, la diffusione di virus e la pirateria informatica sono considerate fra i reati più gravi e più severamente puniti.