Cronaca

Processo di Alessia Pifferi: le testimonianze shock “Diana nella culla con mani e bocca nere”

Alessia Pifferi è a processo per avere abbandonato la figlia Diana, di soli 18 mesi, in casa lasciandola morire di stenti. Oggi è stata ascoltata la testimonianza di Anna Maria Di Giulio, funzionaria di Polizia, in merito al primo sopralluogo nell’appartamento. Le dichiarazioni della dirigente del gabinetto regionale di polizia scientifica di Milano sono agghiaccianti.

Processo di Alessia Pifferi: le testimonianze shock

La funzionaria di Polizia, Di Giulio ha testimoniato in merito al primo sopralluogo nell’appartamento di Milano dove il 20 luglio 2022 era stato ritrovato il corpo di Diana Pifferi. La bimba di 18 mesi è morta per una gravissima e prolungata disidratazione, aggravata dalle temperature altissime di luglio.

Alessia Pifferi è accusata di omicidio pluriaggravato con l’aggravante della premeditazione e rischia l’ergastolo. La donna ha lasciato la figlia Diana sola a casa, con le finestre sigillate, per sei giorni mentre lei era fuori con il compagno, ignaro di tutto.


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La testimonianza

Sulle condizioni del corpo la dirigente Di Giulio ha detto: “Indossava solo un vestitino giallo e non aveva il pannolino”. Il corpo della piccola è stato trovato nel suo lettino, pulito e adagiato sul materasso senza lenzuola.

Diana secondo quanto ricostruito, era morta. “Aveva già annerite le punte delle dita e del naso. Era umida con i capelli un po’ bagnati. Si vedeva che era stata risciacquata perché la testa era umida”, ha raccontato Di Giulio in udienza. Anche il lettino della piccola, senza lenzuola e senza copricuscino, con solo un coprimaterasso, era pulito. Nella lavatrice gli agenti hanno trovato i panni ancora umidi. Mentre il pannolino che Diana presumibilmente indossava durante l’agonia era accatastato nel cestino insieme a molti altri sporchi.

Il frigo di casa era vuoto

La descrizione è precisa e agghiacciante. Nel frigorifero “da mangiare c’era veramente poco: Coca Cola, acqua, un piatto di avanzi, una mela e una salsa di pomodoro”. Sul mobile della stanza da letto in cui Diana è stata trovata morta “c’era un piccolo biberon, con un residuo di latte”.

In casa c’erano anche due valigie, lasciate all’ingresso. All’interno “solo vestiti da donna, almeno 30 abiti da sera”, ma nessun indumento da bambini.

Le condizioni di Alessia all’arrivo della Polizia

All’arrivo degli agenti delle volanti, chiamati dal 118 dopo il ritrovamento della bimba morta, Alessia Pifferi era “seduta sul divano dell’ingresso, in evidente stato di agitazione”, ha riferito durante la testimonianza un agente, tra i primi a intervenire.

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