Cronaca

Processo Grillo Jr, il tribunale revoca testimone chiave della difesa: deposizione ritenuta ‘non necessaria’, si accelera verso la sentenza

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Processo Grillo Junior: il tribunale revoca testimone chiave della difesa. Deposizione ritenuta ‘non necessaria’, si accelera verso la sentenza. Obando era visto come uno dei testimoni chiave a favore dei quattro imputati nel procedimento a porte chiuse per violenza sessuale di gruppo, in cui sono accusati Ciro Grillo e i suoi amici genovesi Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia.

Processo Grillo Jr, il tribunale revoca testimone chiave della difesa

Enrique Bye Obando non dovrà più comparire in aula. Il collegio del tribunale di Tempio Pausania, guidato da Marco Contu, ha deciso di escludere il testimone, considerandone la deposizione superflua a questo punto del processo. Obando era visto come uno dei testimoni chiave a favore dei quattro imputati nel procedimento a porte chiuse per violenza sessuale di gruppo, in cui sono accusati Ciro Grillo e i suoi amici genovesi Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia.

Per la terza volta, inclusa l’udienza di questa mattina, il giovane norvegese di origini nicaraguensi, molto legato alla principale accusatrice dei quattro, ha mancato l’appuntamento in aula, nonostante sia stata confermata la notifica della convocazione in Norvegia, dove risiede. Questo fa sì che i tempi del processo si accorcino, con la possibilità di arrivare a una sentenza già in primavera. Obando era infatti l’ultimo testimone previsto dalla difesa. Era stato accusato dalla studentessa che ha denunciato Ciro Grillo e i suoi tre amici di averla violentata in un campeggio in Norvegia, un anno prima del presunto stupro avvenuto in Costa Smeralda, nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, nella villetta di proprietà della famiglia Grillo a Porto Cervo.

Durante l’intervista, il giovane aveva negato ogni accusa, affermando di non aver commesso alcuna violenza e rivelando che la ragazza gli avrebbe persino chiesto scusa per aver mentito. La studentessa non aveva mai presentato denuncia per la presunta violenza avvenuta nel paese scandinavo, ma aveva discusso dell’accaduto con gli inquirenti italiani subito dopo aver denunciato l’episodio in Costa Smeralda.

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