Va avanti il processo sull’omicidio si Saman Abbas, la ragazza di 18 anni pakistana uccisa per essersi opposta ad un matrimonio combinato: nella giornata odierna, ha testimoniato in aula il comandante del Ris dei carabinieri che ha manifestato il proprio stupore per la profondità della buca scavata dove è stato rinvenuto il corpo della giovane.
Processo omicidio Saman Abbas, la testimonianza del comandante del Ris
“Sono rimasto sorpreso dalla profondità della buca, che necessita di un lavoro fisico consistente e di capacità tecnica”, sono le parole di Giampietro Lago, il comandante del Ris dei carabinieri di Parma che nella giornata odierna è stato ascoltato in aula a Reggio Emilia sul caso della 18enne pakistana di Novellara.
La giovane è stata uccisa perché si era opposta ad un matrimonio combinato: il cadavere è stato poi rinvenuto a novembre, su segnalazione dello zio, interrato in un casolare proprio nei pressi della sua abitazione.
Le dimensioni della fossa
“La fossa era di dimensioni importanti per quanto riguarda la profondità, l’altezza dello scavo, quando i colleghi si accorsero dei resti umani, era di un metro e mezzo. Aggiungendo lo spessore del cadavere e altri residui sottostanti, il livello era compreso tra un metro e mezzo e due metri”.
Confrontandolo con altri casi (come quello di Marilena Rosa Re) riferisce di “non aver mai visto una buca così profonda”. “Abbiamo rimosso la terra degli scavo, messa in una benna e poi in due sacchi: è emerso un mozzicone di sigaretta. Il vigile del fuoco lo ha poi riposizionato dove lo aveva trovato. È stato poi fatto un tampone biologico sul guanto usato dal vigile del fuoco per prendere il mozzicone”.