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Processo Open Arms, Matteo Salvini rischia fino a quindici anni. Il leader della Lega: “Rifarei tutto, la difesa dei confini dai clandestini non è reato”

Processo Open Arms: Matteo Salvini 

Processo Open Arms, Matteo Salvini dichiara sui social: “Rischio fino a quindici anni di carcere per aver mantenuto la parola data agli elettori. Rifarei tutto: la difesa dei confini dai clandestini non è reato. Avanti tutta, senza paura”.

Processo Open Arms: Matteo Salvini

Questa mattina a Palermo si svolge l’udienza del processo Open Arms contro Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver impedito lo sbarco di migranti nel 2019.

Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, ha dichiarato sui social che rifarebbe tutto riguardo alla vicenda Open Arms, nonostante rischi fino a 15 anni di carcere.

Nel 2019, quando era ministro dell’Interno, impedì lo sbarco a Lampedusa di 147 migranti a bordo della nave Open Arms. Salvini sostiene che difendere i confini dai clandestini non è un reato e ha ribadito la sua posizione di fronte al processo che lo vede imputato per sequestro di persona.

Il pubblico ministero Gery Ferrara ha sottolineato che si tratta di atti amministrativi e non politici, e ha spiegato che le decisioni sugli sbarchi erano sotto la responsabilità diretta del ministro dell’Interno. Ferrara ha anche evidenziato che non tutti i Paesi sono considerati porti sicuri, e ha sottolineato che i diritti umani devono prevalere sulla sovranità statale. Il principio fondamentale è che i diritti umani devono essere rispettati prima di considerare la redistribuzione dei migranti.

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