Cronaca

Processo “Ruby ter”, Chiara Danese: “Violenze fisiche e psicologiche ad Arcore”

Al processoRuby ter“, la testimone Chiara Danese confessa di essere stata minacciata e che ad Arcore ci sarebbero state violenze fisiche e psicologiche.

Violenze fisiche e psicologiche ad Arcore: la confessione al processo “Ruby ter” di Chiara Danese

In quella serata “ad Arcore” nel 2010 “ho visto e subito una violenza psicologica e fisica” e poi dopo “ho sofferto tanto, anche ora sono in cura e prendo dei farmaci”. Così Chiara Danese, una delle testimoni chiave del caso Ruby, scoppiando a piangere in aula, ha confermato ciò che aveva già raccontato anni fa sul “bunga-bunga” nella villa di Silvio Berlusconi.

La testimone ha deposto nel processo ‘Ruby ter’ per corruzione in atti giudiziari a carico del leader di FI e di altri 28 imputati, tra cui molte ‘olgettine’.

“In passato sono stata minacciata da persone che conoscevano quello che era successo, ho avuto tanta paura, le ho ricevute da personaggi che fanno parte di questo processo, mi dicevano ‘stai attenta, guardati le spalle'”, ha aggiunto Chiara Danese, in una pausa dell’udienza. La testimone in aula ha parlato anche di “minacce” che le sarebbero state rivolte da un ex collaboratore di Lele Mora.

E sempre in aula, rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e del pm Luca Gaglio, la 27enne ha raccontato che l’ex collaboratore di Mora, Daniele Salemi, dopo la serata ad Arcore, “voleva farmi prostituire, voleva farmi diventare una escort, mi minacciava anche”.

Sempre davanti ai giudici della VII sezione penale (presidente del collegio Marco Tremolada), Danese sulla serata a villa San Martino del 2010, dalla quale se ne andò, ha aggiunto: “Io ero destinata a Emilio Fede e Ambra Battilana a Berlusconi, così avevo capito”.

Il pm Gaglio ha mostrato alla giovane un album fotografico e lei ha riconosciuto tra le partecipanti alla serata Roberta Bonasia (“lei mi disse di non dire ad altri ciò che avevo visto, che non mi dovevo azzardare”), le gemelle De Vivo e Marysthell Polanco. Danese ha parlato, come aveva già fatto in passato, di “toccamenti” tra Berlusconi e le altre ragazze, di “baci sui seni”, e di ragazze che “toccavano le parti intime di Berlusconi, come per gioco”.

Minetti, poi, “si strusciava su Fede e Berlusconi” e le “altre ragazze ci provavano a coinvolgermi, a far spogliare me e Ambra”. E quando decise di andarsene con Ambra, Fede “mi disse ‘decidi tu di andartene, ma sappi che non lavorerai nel mondo dello spettacolo”.

Quando “uscì il primo articolo, chiamai Fede e lui mi rispose chiedendomi se volevo dei ‘soldini’ da lui, ossia da Berlusconi”. Ha parlato anche del “memoriale” che con Ambra depositò in Procura nell’aprile 2011, mentre il difensore di Berlusconi, l’avvocato Federico Cecconi, nel controesame, ancora in corso, sta provando ad evidenziare incongruenze nei racconti della testimone. Oggi dovrebbe deporre anche Melania Tumini, ex amica di Nicole Minetti, e anche lei tra le testi principali dell’accusa.

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