È in arrivo nelle scuole il professore tutor, la figura voluta dal Ministro Valditara: ecco chi è e cosa farà. Da quando inizierà ad affiancare gli insegnati? L’introduzione di questo tutor è previsto per le scuole medie e per superiori.
Scuola, in classe arriva il professore tutor: chi è e cosa farà
Il docente tutor è un professore che dovrà avere una formazione ad hoc proprio per accompagnare gli studenti nel loro percorso di studi. Non sarà di livello superiore rispetto agli altri, ma farà da mediatore nel team di lavoro tra insegnanti e famiglie.
I requisiti
Oltre alla conoscenza delle sue materie, dovrà essere formato anche su competenze pedagogiche e psicologiche. Avrà il compito delicatissimo di aiutare gli alunni a rivedere il loro percorso scolastico mettendone in evidenza le varie potenzialità nonché aiutare le famiglie nella scelta dell’indirizzo di studi da seguire.
Il tutor dovrà seguire i ragazzi con maggiori difficoltà di apprendimento ma anche quelli molto bravi che magari in classe si annoiano e che hanno bisogno di ulteriori stimoli.
Avrà maggiori impegni e per questo sarà retribuito di più. Per dare ai tutor gli strumenti utili per i loro compiti, sono previste iniziative formative specifiche.
Il primo esperimento
Per ora, l’esperimento riguarderà soltanto le classi che vanno dalla terza alla quinta superiore, ma se i risultati saranno buoni si partirà dalla prima media. I migliori candidati, o quelli più ideali secondo il ministro, sono i docenti di ruolo con un contratto a tempo indeterminato, con almeno cinque anni di anzianità e con la disponibilità a svolgere questo ruolo per almeno un triennio.
Cosa farà il docente tutor
Il docente tutor si occuperà: “Con i suoi colleghi, di individuare un piano personalizzato per ciascuno studente e di favorire il recupero per quei ragazzi che sono più indietro nella preparazione, oppure per quei ragazzi che in classe si annoiano perché sono molto avanti”. Valditara fa riferimento a chi ha più difficoltà nello studio durante le lezioni o chi invece è più brillante e quindi durante le ore scolastiche si “annoia” maggiormente.