Cronaca

Campania, l’allarme di De Luca: “Rischiamo di chiudere i pronto soccorso”

Vincenzo De Luca lancia l’allarme sulla situazione dei pronto soccorso in Campania. Il governatore ha spiegato che “per tenerli aperti servono misure di guerra, siamo di fronte al pericolo di interruzione dei servizi essenziali per i cittadini, siamo di fronte al pericolo di chiusura dei pronto soccorso“.

Pronto soccorso in Campania, l’allarme del governatore De Luca

Questo il grido d’allarme lanciato dal governatore campano in occasione dell’inaugurazione dei lavori che apriranno al Policlinico di Napoli: “Oggi noi lo diciamo, ma a Roma fanno finta di non sentirlo. Faranno qualcosa quando chiuderemo i pronto soccorso. Sul personale non riusciamo a organizzare i turni del pronto soccorso con i medici disponibili, in alcuni ospedali abbiamo dovuto chiuderli e in più abbiamo anche personale dei pronto soccorso che viene aggredito”.

De Luca: “Sanità: situazione drammatica”

Vincenzo De Luca in un lungo post su Instagram, accompagnato da un video del suo intervento al convegno dedicato ai 30 anni dell’Agenas, ha scritto: “Sanità: la situazione del personale è drammatica. Non riusciamo più a fare i turni. Perché vi sono carenze in alcune specialità. Perché facciamo i concorsi e i medici non partecipano. Oppure chi partecipa e vince il concorso, dopo un po’ chiede il trasferimento in un altro ospedale e noi non abbiamo strumenti per impedirlo. Allora cominciamo a stabilire che quando si fanno i concorsi per l’area emergenza-urgenza, chi vince deve rimanere almeno 3-5 anni nell’ospedale dove ha partecipato al concorso“.

I problemi con la retribuzione

“Poi c’è un problema della parte retributiva: non regge più una situazione per la quale un medico che lavora in un reparto di medicina generale ha la stessa retribuzione di un medico che sta in un pronto soccorso. È evidente che bisogna differenziare le retribuzioni, così come bisogna differenziarle per chi lavora in aree disagiate”.

De Luca contro il numero chiuso a Medicina

Il presidente della Regione Campania senza usare mezzi termini si oppone al numero chiuso alla facoltà di Medicina. Ribadisce, anche, che aumentare il numero di possibili iscrizioni non serve.

Dopodiché se vogliamo risolvere in maniera strutturale nel lungo periodo il problema della carenza di personale dobbiamo fare una cosa semplice: aprire le facoltà di Medicina, non bastano 4mila iscritti in più. Togliamo il numero chiuso a Medicina! La selezione si fa sul campo. In questa situazione di emergenza bisogna prendere decisioni straordinarie”.

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