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Proroga del divieto di mobilità

Il nuovo Consiglio dei Ministri riparte dalla proroga di 30 giorni del divieto di spostamento tra Regioni, in scadenza. Quindi, il primo provvedimento del governo Draghi dovrebbe limitare gli spostamenti fino al 27 marzo, per contrastare l’emergenza pandemica.

Gelmini conferma la proroga del divieto di mobilità

Il nuovo governo intende proseguire la linea tracciata da quello precedente. Nel confronto con le Regioni, il nuovo ministro delle Autonomie, Mariastella Gelmini, ha ribadito: “non possiamo pretendere di chiamarvi a ratificare decisioni già prese, ma possiamo e vogliamo chiedervi di partecipare ad un processo decisionale che certo dovrà essere tempestivo, snello, ma che non potrà calare sulle vostre teste. Non servono divisioni, ma soluzioni”.


La strategia del governo Draghi sulla proroga del divieto di mobilità

Il governo Draghi dovrà definire, poi, la strategia da seguire attraverso il Decreto del Presidente del Consiglio (Dpcm), per sostituire quello in scadenza il 5 marzo. A seguito delle decisioni del nuovo Esecutivo, sarà previsto un ulteriore confronto con i governatori. Questi ultimi potranno anche presentare proposte risolutive per il governo. Il dialogo ed il confronto è, dunque, assicurato tra Regioni e governo, secondo il ministro Mariastella Gelmini.

Il documento della Conferenza: restrizioni e ristori

“In via strutturale, lo stesso provvedimento che introduce restrizioni per il Paese e poi restrizioni particolari per singoli territori deve anche attivare gli indennizzi e salvaguardare le responsabilità, garantendo la contestualità a prescindere da chi adotta il provvedimento”. È necessario, inoltre, condividere maggiormente i provvedimenti”.

Il riferimento è al caos causato in merito alla chiusura delle piste da sci e dei ristoranti. La risposta delle Regioni  consiste in una richiesta di implemento della campagna vaccinale, per ridurre anche l’indice di trasmissibilità del virus.

“Si ritiene indispensabile procedere ad una revisione dei parametri e alla contestuale revisione del sistema delle zone , nel senso della semplificazione, che passi funzionalmente anche da una revisione dei protocolli per la regolazione delle riaperture, in senso anche più stringente laddove necessario”. “Occorre in questa fase un cambio di passo che consenta di coniugare le misure di sicurezza sanitaria con la ripresa economica e delle attività culturali e sociali”.

Dpcm: visite ad amici e parenti

Appare ragionevole la conferma della possibilità di fare, comunque, visita ad amici e parenti. Pertanto, si solca ancor di più la continuità con il provvedimento precedente, in scadenza il 5 marzo. Sarà possibile spostarsi verso un’altra abitazione privata massimo in due persone, più i figli minori di 14 anni.

Ciò contorna uno scenario tutt’altro che felice. In questo week end, dopo il ritorno di Campania, Emilia Romagna e Molise in zona arancione, non sono mancate immagini di assembramenti per tutto il Paese.

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