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La pubblicità di Esselunga fa discutere: ecco perché

“Non c’è una spesa che non sia importante”. È questo il messaggio dell’ultima pubblicità Esselunga che dallo scorso 26 settembre, sta facendo discutere i social. Si tratta di un piccolo cortometraggio di due minuti dal titolo ‘La Pesca’ con protagonisti una bambina e due genitori separati. Una scelta che ha fatto schizzare l’hashtag con il nome del supermercato dei Caprotti tra i trend di ricerca su X. Ecco perché.

La pubblicità di Esselunga fa discutere: ecco perché

Una bambina, al supermercato con la mamma, scappa per andare a scegliere con grande attenzione una pesca. Quindi torna a casa dove, più tardi viene a prenderla il papà. Quando la bimba sale in auto con il padre, gli regala il frutto, fingendo che sia stata la mamma a comprare la pesca per lui, con l’intento di farli riappacificare.

Le reazioni

Ma sulla campagna, gli utenti dei social si sono divisi, tra quelli che hanno apprezzato il filmato “in una valle di lacrime” per la scelta di aver messo “il divorzio dal punto di vista dei figli piccoli“, e chi pensa che sia una “strumentalizzazione” e si chiede se “tra i pubblicitari ci sono Adinolfi, Pillon o altri psicologi e terapeuti familiari”. Ma c’è anche ci la mette più sul pratico, facendo notare come “la frutta va messa nel sacchetto”, “non va presa con le mani e messa nel carrello e sul nastro senza essere imbustata e prezzata“.

Parla il regista

Dopo giorni di polemiche il regista francese Rudi Rosenberg che ha curato il cortometraggio “La Pesca” ha parlato al Corriere della Sera, spiegando: “Ero felice di realizzare più un film che uno spot, un cortometraggio che ha anche richiesto la selezione di attori veri e bravi. Poi c’è stata la selezione del piccolo protagonista, ne abbiamo visti 200, nello script originale c’era infatti un ragazzino. E invece ci siamo convinti che solo “Emma” poteva farlo. Polemiche? C’è un’unica parola con la quale definirei questo spot: dolce. Più che uno spot è un film con un po’ di advertising“.

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