Desta scalpore la vicenda di Salvatore Ruggeri, ex assessore della Regione Puglia arrestato con l’accusa di corruzione. Il 72enne ex senatore, attualmente nel consiglio di amministrazione di Acquedotto Pugliese, nelle scorse ore è finito agli arresti domiciliari perché – stando a quanto è stato ricostruito dai militari della Guardia di Finanza – il politico faceva parte di un sistema di corruzione “pervasivo e radicato nel tempo” nella sanità, nei concorsi pubblici, nei consorzi di bonifica, per finire alla gestione del bacino elettorale.
Puglia, arrestato l’ex assessore Salvatore Ruggeri
Le fiamme gialle hanno scoperto un giro di corruzione, fatto di sesso, casse di pesce, frutti di mare, 10 chili di aragoste, vini pregiati e anche soldi in cambio di un posto di lavoro, favori di vario tipo o per comprare voti. Una maxi-inchiesta quella della Procura di Lecce che vede coinvolti oltre 20 indagati. Oltre all’ex senatore, finito agli arresti domiciliari, è stato arrestato anche Antonio Renna, commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica Ugento e li Foggi, attualmente collaboratore della Provincia di Lecce per la gestione dei fondi Pnrr.
Agli arresti domiciliari anche Mario Romano e il figlio Massimiliano, rispettivamente ex consigliere regionale e assessore al Comune di Matino (Lecce). Medesima misura cautelare per Emanuele Maggiulli, responsabile dell’area tecnica del Comune di Otranto. Nei confronti del nuovo sindaco di Scorrano, Mario Pendinelli, scatta invece l’obbligo di dimora. Invece, al sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi è stato notificato un divieto di dimora.
L’accusa
Stando a quanto ricostruito dall’accusa, Ruggeri avrebbe versato migliaia di euro a procacciatori di voti per sostenere l’elezione di Pendinelli (Popolari con Emiliano) alle regionali del 2020, promettendo anche posti di lavoro. A Otranto, invece, avrebbe esercitato la sua influenza per far passare nel giugno 2020 una pratica che riguardava un lido balneare di sua proprietà.
In particolar modo, Ruggeri avrebbe ricevuto da un imprenditore balneare “cospicui quantitativi di frutti di mare (tra i quali piedi di capra), mitili, pescato aragoste per non meno di 10 chili, nonché casse di vino”, come saldo del suo interessamento a sbloccare il rinnovo contratto di impiego della figlia in un Consorzio di Bonifica.
La suora indagata
Tra i 7 episodi corruttivi contestati all’ex assessore regionale, uno lo vede coinvolto con il dg dell’Asl leccese e suor Margherita Bramato, la madre superiora direttrice dell’ospedale Panìco di Tricase (anche lei indagata).