Cronaca

Qualità della vita 2022, ecco dove si vive meglio in Campania

In quale provincia della Campania si vive meglio? A rispondere è la 33esima edizione del rapporto sulla qualità della vita de “Il Sole 24 Ore“. Secondo il report di quest’anno, la provincia campana che offre la miglior qualità della vita è Benevento che rispetto allo scorso anno ha scalato quattro posizioni. Peggiora, invece, la situazione a Salerno e Napoli.


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Salerno

Qualità della vita 2022, dove si vive meglio in Campania? La classifica

Con l’incremento degli ultimi dodici mesi, la provincia di Benevento arriva all’ottantaduesimo posto in Italia su 107 province, guadagnando però la palma di miglior territorio campano per qualità della vita. Ha guadagnato addirittura nove posizioni Avellino che sale all’ottantaquattresimo posto della graduatoria. Migliora di un solo posto Caserta, che resta però la peggior provincia per qualità della vita in Campania, in 99esima posizione. Leggermente meglio Salerno e Napoli, rispettivamente al 97esimo ed al 98esimo posto: entrambe hanno perso una posizione rispetto allo scorso anno.


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Napoli

La situazione in Italia

Sono 90 gli indicatori di cui si è tenuto conto per stilare la classifica. Quest’anno, inevitabilmente, si è tenuto conti di diversi fattori che hanno avuto impatto sui territori, dall’inflazione al caro-energia, passando per la guerra in Ucraina. Le province peggio posizionate sono Caltanissetta, Isernia e Crotone.

Buon posizionamento per l’Emilia Romagna: oltre alla “capolista” Bologna, da segnalare Parma (9° posto) e Reggio Emilia (13°). Restano salde nei primi dieci posti le provincie del Trentino Alto Adige con Bolzano al secondo e Trento al quinto posto. Bene anche la Toscana, con la new entry Siena che conquista il quarto posto guadagnando ben undici posizioni. Al decimo posto, invece, c’è Pisa che fa registrare un +12 rispetto allo scorso anno.


LA CLASSIFICA COMPLETA


Novanta indicatori in sei gruppi

Anche quest’anno l’indagine della Qualità della vita del Sole 24 Ore prende in esame 90 indicatori, suddivisi nelle tradizionali sei macro-categorie tematiche (ciascuna composta da 15 indicatori) che accompagnano l’indagine dal 1990:

  • ricchezza e consumi;
  • affari e lavoro;
  • ambiente e servizi;
  • demografia, società e salute;
  • giustizia e sicurezza;
  • cultura e tempo libero.

L’aumento da 42 a 90 indicatori, proposto già dal 2019, consente di misurare molti aspetti del benessere. Gli indicatori sono tutti certificati, forniti al Sole 24 Ore da fonti ufficiali, istituzioni e istituti di ricerca.

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