Il via libera alla somministrazione della quarta dose di vaccino in 6 Paesi: ma ecco i dubbi da parte dell’Ema e di vari esperti. Israele apripista, il secondo booster autorizzato per persone fragili anche da Stati Uniti, Danimarca, Spagna, Germania. In Ungheria a chiunque ne faccia richiesta.
La quarta dose di vaccino in 6 Paesi
Israele ha fatto da apripista, seguito da Danimarca, Stati Uniti, Ungheria e poi da Spagna e Germania: sono sei i Paesi che finora hanno dato via libera alla quarta dose, prevalentemente alle persone fragili.
Israele
All’inizio di gennaio Israele ha autorizzato la dose aggiuntiva per gli ultra 60enni e alle persone maggiorenni a rischio. In un mese la quarta dose è stata somministrata a circa 600mila persone.
Stati Uniti
Negli Stati Uniti i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno autorizzato l’inoculazione alle persone immunocompromesse a cinque mesi dalla terza inoculazione.
Spagna
A metà gennaio in Spagna le autorità sanitarie hanno dato il via libera alla somministrazione a persone molto fragili, come i pazienti sottoposti a chemioterapia o radioterapia, quelli trapiantati o sotto terapia con farmaci immunosoppressori.
Danimarca
Anche la Danimarca offre la quarta dose ai soggetti vulnerabili.
Germania
In Germania la commissione specializzata sui vaccini Stiko ha consigliato il secondo booster per alcune categorie di persone: ultrasettantenni che vivono in case di cura, persone con il sistema immunitario debole e il personale medico che ha contatti con fasce a rischio.
Ungheria
L’Ungheria è il primo Paese dell’Unione europea a partire con la quarta dose per chiunque ne faccia richiesta.
I dubbi dell’Ema e degli esperti
Un’indicazione netta è giunta dall’Ema con il capo della strategia vaccinale Marco Cavaleri che ha sottolineato: “Ci sono prove insufficienti da parte dei trial clinici o dal mondo reale a supporto di una raccomandazione sulla popolazione generale” del secondo booster. Il virologo Francesco Broccolo dell’Università di Milano Bicocca afferma che “nella storia della vaccinazione non si era mai arrivati a dare quattro dosi così ravvicinate fra loro. I dati preliminari sollevano alcuni dubbi sull’efficacia ulteriore di questa dose aggiuntiva”.