Elisabetta Belloni potrebbe essere la prima donna Presidente della Repubblica. Il suo nome potrebbe essere quello giusto. La Belloni è un’icona della politica, diplomatica stimata da tutti e apprezzata all’estero che ha collaborato con ministri politici senza mai schierarsi. Nel maggio del 2021 è stata nominata dal premier Mario Draghi direttore generale del dipartimento delle Informazioni per la sicurezza. Ecco la sua carriera.
Elisabetta Belloni, la possibile presidente della Repubblica vedova dal 2017
Chi è Elisabetta Belloni: la carriera e le promozioni bipartisan
Elisabetta Belloni si è laureata in Scienze politiche nel 1982 alla Luiss di Roma cominciando presto – a soli 27 anni – la sua carriera diplomatica alla Farnesina, presso la Direzione generale degli Affari politici (era il 1985). Un anno dopo Belloni si trasferisce prima a Vienna, poi a Bratislava dove rimane fino al 1999, quando rientra in Italia, al ministero degli Esteri. Lì ricopre il ruolo di capo della segretaria della Direzione per i Paesi dell’Europa, capo dell’Ufficio per i Paesi dell’Europa centro-orientale e capo della segretaria del Sottosegretario di Stato agli Esteri.
Nel 2004 l’allora ministro degli Esteri Franco Frattini (Forza Italia) la nomina capo dell’unità di crisi della Farnesina. Ruolo in cui la confermerà subito dopo Gianfranco Fini, subentrato al ministero. Belloni gestisce, in quel caso, dossier delicatissimi come il rapimento di cittadini italiani in Iraq e Afghanistan e si occupa anche del coordinamento delle ricerche a seguito dello tsunami in Thailandia. Nel 2008, invece, ancora Frattini la nomina direttore generale per la Cooperazione allo sviluppo. Nel 2013, sotto il governo tecnico guidato da Mario Monti (oggi senatore a vita, dunque “grande elettore”), Belloni diventa direttore generale per le Risorse e l’Innovazione, su richiesta del ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata.
Un punto di riferimento per Di Maio
Non solo il centrodestra, non solo un governo di tecnici. Nel 2015 il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni (governo Renzi) la chiama come capo di gabinetto per poi nominarla segretaria generale del ministero degli Esteri, prima donna a ricoprire questo incarico. Ruolo che continuerà ad avere anche con i successivi governi presieduti da Giuseppe Conte, diventando un punto di riferimento prezioso anche per Luigi Di Maio. Belloni resta segretaria generale fino alla nomina di Draghi alla guida dei servizi segreti.
Leggi anche: