Proseguono le indagini sula morte di Alessia e Giulia Pisanu, le ragazze travolte da un treno a Riccione. Una tragedia consumatasi nella mattinata di domenica 31 luglio e ancora avvolta da tantissimi dubbi.
Erano circa le 6.30 di domenica 31 luglio e Giulia ed Alessia dovevano rientrare a casa, nel bolognese, dopo una serata di movida romagnola. Il destino, però, non ha lasciato loro scampo. In assenza di telecamere in grado di fornire riscontri oggettivi e forti esclusivamente delle testimonianze dei presenti, resta ancora un mistero che cosa possa aver indotto le due giovani a spostarsi sulle rotaie quando un treno ad alta velocità stava entrando in stazione.
Ragazze morte travolte da un treno a Riccione, i misteri su Alessia e Giulia Pisanu
Alessia e Giulia Pisanu avrebbero chiamato il padre, proprio poco prima di essere travolte da un treno in transito alla stazione. Pochi minuti dell’arrivo del convoglio Alta Velocità, le due ragazze avrebbero tranquillizzato il genitore rispondendo che stavano tornando a casa. Il padre in quel momento era a Madonna di Castenaso nel Bolognese e di lì a poco avrebbe riabbracciato le sue amate figlie, salvo poi scoprire la tragica notizia.
È il racconto straziante dell’uomo che ieri pomeriggio ha raggiunto il luogo dell’incidente, in seguito alla telefonata degli inquirenti.
Il fascicolo
Al momento la Procura ha aperto un inchiesta, un fascicolo modello 45, che non prevede reati né indagati. Ma è necessario per poter svolgere le dovute indagini per chiarire cosa sia avvenuto realmente alle due ragazze e perché si trovassero sui binari mentre il treno era in transito.
Stando alle prime informazioni, sono esclusi per motivi tecnici gli esami tossicologici sul corpo delle vittime mentre verrà esaminato il Dna per accertarne l’identità visto che il riconoscimento da parte del padre non è stato definitivo.
L’ascolto del 24enne in caserma
Intanto è stato ascoltato in caserma il 24enne che ha accompagnato le due ragazze in stazione: i tre erano in una discoteca e sarebbero poi andati diretti in stazione. Agli investigatori ha raccontato di aver incontrato Alessia e Giulia la sera precedente al locale e poi di aver rivisto la sorella maggiore fuori dal locale stesa a terra, stanca ma non in uno stato di alterazione. La 17enne si è giustificata dicendo di essere stanca a causa del lavoro prima di andare a ballare con la sorella a Riccione.
Il furto della borsa e cellulare di Giulia
Confermato il furto della borsa e del cellulare di Giulia: durante il tragitto in auto, Alessia avrebbe chiesto in prestito il cellulare al 24enne così da poter chiamare il padre e rassicurarlo visto che alla sorella era stato rubato. Grazie a questa telefonata il giovane è stato rintracciato.
Al momento le ipotesi degli inquirenti restano due: investimento accidentale causato da gesto incauto delle due sorelle che hanno deciso di attraversare i binari e quella di un gesto estremo. In entrambi i casi sembra che una delle due fosse caduta e che l’altra l’abbia raggiunta pochi secondi dopo per spostarla rimanendo anche lei coinvolta nell’incidente.