Uno degli inventori del varietà garbato, amante del calcio e compagno della straordinaria Sandra Mondaini, Raimondo Vianello ha lasciato un’impronta indelebile nella vita di ognuno di noi, come attore e come uomo.
Raimondo Vianello: vita e carriera
Il grandissimo Raimondo Vianello nacque il 7 maggio 1922 a Roma. Raimondo era il quarto figlio di Guido Vianello, di famiglia veneta con tradizioni marinare originaria di Pellestrina, e di Virginia Margherita Maria dei marchesi Accorretti, di antica famiglia nobile maceratese.
Raimondo era inoltre il nipote del poeta futurista veneto Alberto Vianello e cugino del cantante Edoardo Vianello. Attore e conduttore televisivo. Durante l’adolescenza lascia Roma e si trasferisce a Spalato, in Dalmazia, al seguito di suo padre Guido, ammiraglio della Marina Militare.
La famiglia sognava per lui una carriera da diplomatico e, per questo, Raimondo Vianello si laurea alla facoltà di giurisprudenza, senza però mai esercitare la professione. Oltre agli studi si era anche distinto come atleta, approda al teatro in modo casuale nel 1945, quando viene scelto da Garinei e Giovannini per interpretare il ruolo di un ufficiale nella loro rivista satirica Cantachiaro n. 2.
Durante gli anni ’50, lavora affianco a grandi personaggi dello spettacolo come Totò, Franco e Ciccio, Virna Lisi.
Dal 1951, invece, fa coppia con Ugo Tognazzi: per sei anni fanno teatro insieme formando un duo eccezionale.
La sua attitudine è così evidente che ben presto si ritrova a recitare accanto a Carlo Dapporto, Macario, Gino Bramieri e Wanda Osiris, con cui interpreta nel 1950: Domenica è sempre domenica.
La popolarità televisiva arriva per entrambi con il varietà RAI Un, due, tre (1953-1959), in cui si distinguono per le loro pungenti parodie.
Da solo conduce il quiz Zig Zag (1983-1986), il programma sportivo Pressing (1991-1999) e il Festival di Sanremo del 1998.
Sandra e Raimondo: sodalizio artistico e amoroso durato per tutta la vita
Si sposa nel 1962 con Sandra Mondaini (incontrata nel 1959 per lo spettacolo Sayonara, Butterfly) con la quale stringerà anche un sodalizio artistico che durerà per quasi 50 anni.
Sandra, durante un’intervista, racconta la dichiarazione di luiRaimondo:
“Dopo tre mesi di tournée, una sera, mentre eravamo tutti insieme al ristorante, Raimondo mi guarda e mi dice: “Lo sai che sono innamorato di te?”. Dopo di che si volta verso Gino Bramieri e comincia a parlare del più e del meno, come se non esistessi”.
Negli anni ’60 e ’70, in coppia con la moglie Sandra Mondaini, è protagonista dei grandi varietà della RAI: Studio Uno, Tante scuse, Noi no.
Dopo il passaggio alle reti Fininvest, Sandra e Raimondo, divengono il paradigma della coppia sposata con Casa Vianello (1988-2007), celebri i famosi battibecchi tra i due coniugi, ancora oggi utilizzati nel parlare comune:
“Che barba, che noia” e “Sempre io e te, te ed io”.
Raimondo Vianello: la morte
La coppia non ha mai avuto figli, ad accudirli, infatti, sono stati i figli della famiglia di filippini che lavoravano come domestici da tanti anni a casa Vianello; gli stessi filippini poi sono diventanti gli unici eredi di tutti i beni di Sandra e Raimondo.
Considerato uno dei più importanti volti della Tv italiana, Raimondo Vianello muore all’età di 87 anni il 15 aprile 2010 a Milano, a causa di un blocco renale, gettando nello sconforto e nella depressione la moglie Sandra che morirà anche lei cinque mesi dopo.