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Rapporto Ecomafia 2019: alla Campania il triste primato dell’illegalità

Campania in testa per numero di reati ambientali, con la provincia di Napoli prima per il più alto numero di illeciti.

Rapporto Ecomafia 2019: Campania campionessa di illegalità

I dati registrati da Legambiente nel rapporto annuale “Ecomafia 2019. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in italia”,  offrono uno scenario preoccupante, con una media di 27 reati al giorno, per un totale di 3.862 crimini ambientali accertati, che rappresentano il 14,4% del totale nazionale, con 4.279 persone denunciate e 24 arrestate, cui si aggiungono 1.520 sequestri. Un affare gestito da 89 clan criminali.

La Campania si conferma in testa per i crimini ambientale per il 25esimo anno consecutivo con una crescia rispetto al 2018 del numero dei reati.

Si registra, invece una riduzione dei crimini ambientali complessivi grazie al calo del numero degli incendi boschivi. La provincia con il numero più alto di illeciti ambientali si conferma Napoli (1.360), seguita quella di Roma (1.037).

Considerando l’arco temporale dal 1997 al 2018 i reati di questo tipo accertati in Campania sono diventati 93.792 con 77.439 persone denunciate o arrestate e 26.151 sequestri effettuati.

Campania prima anche nel traffico illecito dei rifiuti

La Campania rimane, anche quest’anno, la capitale del traffico illecito di rifiuti con 1.589 infrazioni accertate (il 19,9 sul totale nazionale) 1.688 persone denunciate, 20 arresti e 887 sequestri effettuati.

La classifica regionale vede la provincia di Napoli prima a livello nazionale, con 454 infrazioni 497 persone denunciate o arrestate e 354 sequestri, segue Avellino con 186 infrazioni accertate. Terza la provincia di Caserta con 142 infrazioni segue Salerno con 138 infrazioni accertate. Chiude la provincia di Benevento con 43 infrazioni.

Le azioni di controllo ai Crimini Ambientali

Grazie all’aumento dei controlli preposti dalle autorità hanno portato ad  forte calo dei roghi di rifiuti, che segnano un -25% rispetto al 2017, con risultato che quasi la metà  delle aziende sottoposte a controlli sono state sequestrate per violazioni delle norme sui rifiuti.

Nello scorso anno, le azioni congiunte dei militari con le forze di polizia hanno consentito di controllare 426 attività commerciali e imprenditoriali.  Nei primi cinque mesi del 2019 sono già più di 60 le aziende sequestrate per violazione di norme in materia di rifiuti.

Ecomafia 2019: i settori di rilievo

Un settore importante per i reati ambientali è quello del cemento e degli appalti, che risulta estremamente efficacie quando si parla di riciclaggio di denaro.

Sono infatti 1169 i reati legati al ciclo del cemento, che le forze dell’ordine hanno scoperto nel 2018 in Campania, in aumento rispetto all’anno precedente del 66,5%.

Un aumento dovuto all’inserimento nel conteggio delle infrazioni quelle verbalizzate dal Comando Carabinieri per la tutela del lavoro, in materia di sicurezza, abusivismo, caporalato nei cantieri e indebita percezione di erogazioni ai danni dello stato, guadagni ottenuti grazie a false attestazioni o omissione di informazioni alla Pubblica amministrazione.

Questo ampliamento offre delle informazioni importanti rispetto alla qualità costruttiva degli edifici e delle infrastrutture per conoscere la situazione della filiera del cemento sporco, che in Campania pesa per il 30% sul totale dell’illegalità ambientale.

L’abusivismo edilizio

Il fenomeno dell’abusivismo edilizio  rimane una piaga per il Paese, sopratutto al Sud Italia.  Nel 2018 è stato segnato dal vergognoso condono edilizio per l’isola di Ischia.

Come evidenzia il Report di Legambiente in Italia si continua a costruire abusivamente con un tasso di abusivismo che si aggira intorno al 16%, secondo Cresme.

Inoltre secondo i dati del report Abbatti l’abusi, dal 2004 al 2018, nel nostro paese è stato abbattuto solo il 19,6% degli immobili colpiti da un ordine di demolizione.

 

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