Episodio di razzismo a Cosenza
Dopo aver acquisito le immagini delle telecamere della zona, la polizia ha denunciato l’autore del gesto e la moglie con l’accusa di lesioni personali aggravate. I genitori hanno 22 anni e 24 anni. Il bambino, con i fratelli di 8 e 10 anni, era assieme alla madre in uno studio dentistico; poiché l’attesa della visita si prolungava, la donna ha così dato ai figli i soldi per comprare il gelato e li ha fatti uscire. In strada il bambino più piccolo si è avvicinato al passeggino ed è stato colpito dal calcio.
La testimonianza
Sul posto c’era un giovane il quale ha parlato di “scena raccapricciante: ho visto quel bimbo fare un salto di due metri e accasciarsi a terra. Non potevo credere a quello che stava succedendo. Il mio primo pensiero è stato soccorrerlo. Non posso credere che un uomo sferri un calcio ad un bimbo di tre anni solo perché di colore diverso dal suo. Siamo arrivati alla follia”.
La condanna del sindaco
Il sindaco Mario Occhiuto ha fortemente condannato l’episodio dicendosi “Indignato e sconcertato. Resto sconvolto per le modalità del fatto e perché la circostanza si è verificata in una via del centro della nostra città”.
L’autore del gesto
A dare il calcio al bambino di origini marocchine di tre anni è stato il fratello di un pentito di camorra che si trovava in un luogo protetto del cosentino. L’uomo, con la moglie, è stato denunciato per lesioni rsonali aggravate e sono stati immediatamente allontanati dalla Calabria e trasferiti in altra località protetta.