Cronaca

Razzo cinese in caduta libera verso la Terra, nessun pericolo per l’Italia

Nessun pericolo per l’Italia in vista della caduta dei resti di un razzo cinese fuori controllo. Sulla base degli ultimi dati forniti dalla Agenzia Spaziale Italiana (ASI) al tavolo tecnico che ha seguito il rientro incontrollato in atmosfera del secondo stadio del lanciatore spaziale cinese PRC-CZ5B è possibile escludere la caduta di uno o più frammenti del detrito spaziale sul nostro territorio.

Razzo cinese in caduta libera, nessun pericolo per l’Italia

Ai lavori del tavolo tecnico, attivo dalla mattina del 28 luglio, hanno costantemente preso parte, oltre all’ASI, un membro dell’ufficio del Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, rappresentati del Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Centro Space Situational Awareness dell’Aeronautica, della Difesa – Covi e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione di Protezione civile della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.

Il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha pertanto dichiarato concluse le attività operative, chiudendo il Comitato Operativo che era attivo in stretta reperibilità e ringraziando tutte le componenti del Sistema Nazionale di Protezione Civile, i partecipanti al tavolo tecnico e le regioni direttamente interessate per l’impegno e l’attenzione profusi in questi giorni.

Il Dipartimento della Protezione Civile continuerà a seguire attraverso la Sala Situazione Italia, in stretto raccordo con l’Agenzia Spaziale Italiana, il rientro incontrollato del lanciatore spaziale cinese sulla Terra fino alla conclusione dell’evento.

Il tragitto

Il ragazzo è decollato lo scorso 24 aprile, partendo dall’isola di Hainan e ha svolto con successo il suo compito attraccando regolarmente all’avamposto orbitale cinese. Terminato il suo lavoro, però, è entrato in una discesa incontrollata verso l’atmosfera terrestre e al momento non è chiaro esattamente dove atterrerà come riportato da Fanpage.

Secondo gli esperti si tratta di un concreto rischio: parliamo di un oggetto metallico di 20 tonnellate che, anche se frantumano nell’impatto con l’atmosfera terrestre, potrebbe comunque generare numerosi detriti in caduta a forte velocità.

Il problema sta tutto nel garantire che non raggiungano zone abitate. Per questo il paese asiatico è stato accusato di non aver gestito adeguatamente i detriti spaziali del suo missile, così come già accaduto lo scorso anno quando i resti del razzo sono precipitati nell’Oceano Indiano, vicino alle Maldive, dieci giorni dopo il lancio.

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