Il Recovery Plan è stato approvato nel Consiglio dei ministri terminato dopo quasi quattro ore, con le ministre di Italia Viva che hanno però annunciato l’astensione sul testo.
Recovery, piano approvato
Ci sarebbe stata una discussione sul ricorso al Mes e una viva polemica di Iv sui fondi per la famiglia, quindi l’annuncio delle ministre Elena Bonetti e Teresa Bellanova. “Se è così, allora noi il piano non lo votiamo..”, le parole della capo delegazione di Iv. Intanto, un ministro presente al confronto ha parlato all’Adnkronos di un clima “da requiem” in Cdm.
Piano da 210 miliardi di euro
Le risorse complessivamente allocate nelle sei missioni del Pnrr sono pari a circa 210 miliardi di euro. il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha definito il testo come “il più grande piano di investimenti mai visto in Italia”. La proposta del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), spiega Palazzo Chigi in una nota, sarà inviata alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica al fine di acquisirne le valutazioni.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), “dovrà dare attuazione, nel nostro Paese, al programma Next Generation EU, varato dall’Unione europea per integrare il Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 alla luce delle conseguenze economiche e sociali della pandemia da COVID-19″.
“L’azione di rilancio del Paese delineata dal Piano- spiega una nota di Palazzo Chigi – è guidata da obiettivi di policy e interventi connessi ai tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.
Il Piano consente di affrontare, in modo radicale, le profonde trasformazioni imposte dalla duplice transizione, ecologica e digitale, una sfida che richiede una forte collaborazione fra pubblico e privato.
Inoltre, attraverso un approccio integrato e orizzontale, si mira al rafforzamento del ruolo della donna e al contrasto alle discriminazioni di genere, all’accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani, al riequilibrio territoriale e allo sviluppo del Mezzogiorno. Tali priorità non sono affidate a singoli interventi circoscritti in specifiche componenti, ma perseguite in modo trasversale”.
Le aree tematiche
E ancora: “Il Piano si articola in sei missioni, che rappresentano “aree tematiche” strutturali di intervento:
- digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
- rivoluzione verde e transizione ecologica;
- infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- istruzione e ricerca;
- inclusione e coesione;
- salute
Nell’insieme, le missioni raggruppano sedici componenti, funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo, che a loro volta si articolano in 47 linee di intervento per progetti omogenei e coerenti.