Il governo conferma l’impianto del Reddito di cittadinanza per il 2022 e vincola l’avvio del decalage dell’assegno al primo rifiuto di un lavoro congruo, e non più automaticamente dal sesto mese, legando il taglio all’introduzione di meccanismi di controllo con cui accertare che il beneficiario abbia effettivamente accettato o rifiutato l’offerta di lavoro seguito dalla revoca del beneficio di fronte ad un secondo rifiuto. Il via libera è arrivato al termine del vertice questa mattina tra il premier Mario Draghi, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, il capo delegazione M5S al governo Stefano Patuanelli, il ministro della Pa, Renato Brunetta e il Mef.
Reddito cittadinanza, taglio assegno dopo primo “no” al lavoro
Una decisione importante anche per i 5 stelle: “Per noi era fondamentale che il decalage partisse da un elemento di decisione presa dal percettore e non in modo automatico perché è chiaro…