Il 3 novembre 1914 veniva brevettato il reggiseno, uno dei capi di biancheria intima più amato dalle donne e che oggi è ormai entrato a far parte del guardaroba femminile come capo assai comune.
Ad inventarlo e a brevettarlo è stata la ricca ereditiera americana di New York Mary Phelps Jacobs, che voleva creare un capo che limitasse i disagi delle donne senza costringerle a rinunciare alla propria bellezza e femminilità.
3 novembre 1914: brevettato il reggiseno
Limitare i disagi delle donne senza rinunciare alla bellezza femminile. Partendo da questa sfida la ricca ereditiera newyorchese Mary Phelps Jacobs, diciannovenne attivista per la pace, arrivò a brevettare – il 3 novembre del 1914 – il Backless Brassiere, primo modello di reggiseno della storia.
Un’invenzione che cambiò radicalmente il modo di vestire delle donne, costrette fino a quel momento a sopportare scomodi e dolorosi sistemi di contenimento come i corsetti e le stecche di balena. Con una dimostrazione pratica, ripresa dai media dell’epoca, la Phelps mostrò il nuovo indumento intimo creato con due comuni fazzoletti uniti da nastri di raso rosa.
Il successo
Già ricca di suo, la giovane si ritrovò una miniera d’oro tra le mani che fu fiutata da una società del Connecticut, la Warner Brothers Corset Company. Quest’ultima acquistò i diritti di produzione del brassiere per una cifra pari a 1.500 dollari. Niente in confronto alle cifre a sei zeri che guadagnerà nei decenni successivi.
C’è da dire che la parola “reggiseno” era già apparsa in precedenza e la rivista Vogue fu la prima nel 1907 ad utilizzarla. Per quanto riguarda l’effettiva origine del capo di biancheria intima, alcuni ne attribuiscono la paternità alla francese Madame Herminie Cadolle che, in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi del 1889, presentò un corsetto tagliato a metà chiamato “soutien-gorge”, ossia “corsetto-seno”.