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Covid, in Italia terminata la fase di decrescita: cosa si rischia con 17 regioni gialle

Quali sono i rischi Covid in Italia con tante regioni gialle? Ad oggi, lunedì 8 febbraio, ci sono 17 regioni in zona gialla e quattro in zona arancione. Il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook “Coronavirus-Dati e analisi scientifiche” ha elaborato una proiezione sull’andamento dei contagi nei prossimi giorni.
Per la terza settimana consecutiva i contagi sono stabili, così come lo sono il rapporto fra casi positivi e tamponi e l’indice di contagio Rt.

Diciassette regioni gialle, i rischi del Covid in Italia

“Dopo la fase di discesa c’è una stabilizzazione e a questo punto la curva potrebbe salire o scendere, ma è difficile pensare che possa scendere con 16 regioni e una provincia autonoma in giallo” analizza Sestili: “Rispetto alla settimana precedente la situazione è pressoché stabile ed è la terza settimana di fila che i casi oscillano intorno agli stessi numeri: sono stati 84.000 nella settimana appena conclusa, ossia il 3% in meno rispetto agli 86.000 di quella precedente“, prosegue l’esperto.

Il tema dei tamponi

“Anche il numero dei tamponi è pressoché identico da due settimane”, con circa 1,7 milioni di test, con una riduzione del 2% nell’ultima settimana. Il dato positivo è che “finalmente c’è stata una riduzione dei decessi per la terza settimana consecutiva“: dal 10% in meno dell’ultima settimana alla riduzione del 7% di quella precedente e al 4% in meno di tre settimane fa. “È un dato – dice Sestili – che rispecchia la riduzione dei contagi avvenuta tre settimane fa”.



Cresce solo il parametro relativo agli ingressi nelle unità di terapia intensiva, che nell’ultima settimana ha registrato un aumento da 906 a 964 (pari al 6%). C’è però da notare che nella settimana precedente si era registrato un calo del 15%. Il rapporto fra casi positivi e tamponi oscilla fra il 4% e il 6% ed è stabile intorno a 1 anche l’indice analogo a quello di contagiosità Rt rilevato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), ossia il CovIndex che viene aggiornato sulla base del rapporto fra nuovi casi positivi e tamponi eseguiti.

Cosa può accadere nei prossimi giorni

“La curva è piatta ormai da 24-26 gennaio. Non stiamo migliorando, ma nemmeno peggiorando, e ogni settimana registriamo gli stessi casi della settimana precedente: questo significa che ogni persona positiva ne infetta un’altra”, osserva Sestili. “Bisognerà osservare adesso – conclude – che cosa avviene su base regionale e provinciale: è importante monitorare bene la situazione a livello locale”.


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