Cronaca, Politica

Renzi apre la crisi di governo: cosa significa e cosa succede ora? Tutte le ipotesi

Cosa succede ora con la crisi di governo aperta da Matteo Renzi? Nel corso della conferenza stampa di mercoledì 13 gennaio, il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha annunciato che ritirerà le ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti ed il sottosegretario Ivan Scalfarotto dal Governo. In questo modo l’ex segretario Pd dà il via alla crisi di governo.

Renzi apre la crisi di governo, cosa succede ora?

Il premier in carica Giuseppe Conte si sarebbe detto “certo di avere i numeri per vincere la sfida in Senato”. Per questo motivo si dovrebbe formare un nuovo gruppo parlamentare, in entrambe le Camere. Conte dunque vorrebbe andare alla conta” perché “sicuro di vincerla” come avrebbe spiegato ai ministri del Partito Democratico.

Le ipotesi

Una delle ipotesi è quella di un expedit (si proceda) alla prova di forza. C’è poi la via del governo guidato dal ministro Franceschini con la medesima maggioranza giallorossa o quella di un governo Guerini anche se questa ipotesi è stata smentita dal diretto interessato.

Se dovesse naufragare anche un governo a guida dem, resterebbe solo la carta di un governo tecnico, come accaduto in passato con Mario Monti. Ovvero, si passerebbe ad un governo utile solo ad arrivare alle prossime elezioni politiche. Sullo sfondo lo scenario di un governissimo Draghi.

Cos’è la crisi di governo

L’espressione crisi di governo indica la situazione nella quale un governo presenta le proprie dimissioni a causa della rottura del rapporto di fiducia intercorrente con il Parlamento. Nel linguaggio corrente, e non giuridico, si considera impropriamente crisi di governo anche la mancata formazione di una maggioranza all’inizio di una legislatura che impedisce la formazione di un nuovo governo e pertanto protrae quello della legislatura precedente.

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