Politica

Crisi di governo: cosa è successo? La mossa di Renzi spiegata a tutti

La storia è ciclica ed alcuni personaggi tendono ad esser recidivi. Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha compiuto l’ennesimo affronto politico e questa volta si rischia una frenata, all’interno della pandemia da coronavirus. La crisi di governo era inevitabile, a fronte di una maggioranza così traballante, ma precisamente cosa è successo?



Crisi di governo: cosa è successo?

Ieri, 13 gennaio, Renzi ha annunciato una conferenza stampa, con le ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, per determinare il punto, in merito alle ultime discussioni politiche avute nelle ultime settimane con il premier Giuseppe Conte. L’oggetto “ufficiale” della disputa è rappresentato dalla divergenza in merito al Recovery Plan ed al Mes.

Durante la conferenza, poi, Renzi ha annunciato le dimissioni dei ministri e del Sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri del suo neonato partito, Italia Viva, innestando così l’inesorabile declino del governo Conte II.

Lo scontro politico proseguiva già da alcune settimane, evocando lo spettro della crisi di governo, nel malcontento generale degli italiani. Chiaramente, a prescindere dal “tifo” politico e dalla propria “fede”, in un momento così delicato, non doveva accadere quello che è stato propinato, per l’ennesima volta, agli occhi degli italiani.

Merita attenzione, anche, la modalità con cui un “misero” partito, con neppure il 2% di eventuali consensi, riesca a  piegare altre forze politiche, della stessa maggioranza. Considerando le ultime riforme elettorali (dal Porcellum all’Italicum), si riesce a capire forse qualcosa in più.

La conferenza è proseguita per circa settanta minuti, nei quali il leader di Italia Viva si è reso protagonista di continui attacchi nei confronti del premier. Prima della conferenza, il motivo “ufficiale” della crisi di governo sembrava essere legato alla “disponibilità” dei fondi europei. Ma, le accuse di Renzi si sono spinte oltre, ricomprendendo: “un ridondante (uso) delle dirette tv a reti unificate, discutibile utilizzo della delega ai servizi”, cattiva gestione dell’emergenza pandemica  ed il rientro dei pescatori sequestrati in Libia “trasformato in show”.


Renzi e le ministre


La crisi di governo muterà nuovamente lo scenario politico, quali possibili risvolti?

La crisi di governo è servita. Adesso, per scongiurare il peggio, si prova ad intavolare alternative soluzioni. Si gioca su equilibri politici particolarmente precari.

La mossa sullo scacchiere politico di Matteo Renzi, di fatti, apre la strada a diverse possibili soluzioni. L’idea di fondo è rappresentata dall’avvento del Conte-ter, per scongiurare le elezioni anticipate, tanto richieste dal centrodestra, sicuro di una schiacciante vittoria.  Il ruolo di Italia Viva, presumibilmente, potrà esser doppio.

Italia Viva potrà nuovamente tornare tra le file della maggioranza, con maggior peso specifico. Una soluzione amara, capace di rappresentare una schiacciante sconfitta del M5S, del PD e dello stesso premier Conte.

Questo scenario mostra la fragilità del nostro sistema politico e potrebbe addirittura configurarsi quale precedente raccapricciante.

Secondo questa logica, ogni componente della maggioranza, nel bel mezzo di una legislatura, potrebbe aumentare sempre la posta in palio, non rendendo mai una maggioranza solida e pronta a prendere in mano le redini del Paese. Immaginiamo, poi, cosa potrebbe rappresentare questo “ricatto” nel bel mezzo di un’emergenza pandemica, come quella che stiamo vivendo.

In alternativa, Pd e M5S proveranno a costruire una nuova maggioranza, senza l’ “ausilio” di Italia Viva. In questo scenario, il partito di Renzi potrebbe ritrovarsi all’opposizione, di fianco alla Lega, Fdi e Fi. Il rischio, in questa marginale ipotesi, sarebbe quello di tornare al voto, con la consapevolezza di “regalare” il Paese al centrodestra.

In realtà, vi sarebbe ancora un’ultima soluzione. Improbabile ed impopolare, però plausibile. La nuova maggioranza dovrebbe non confermare il premier Conte, proponendo un nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri. Non a caso, infatti, in queste ore aleggia, tra gli “esperti”, il nome di Mario Draghi.

Non sembra concreta, invece, l’ipotesi di un “governo istituzionale” promossa da alcuni esponenti.


Renzi e Letta

Ci si può fidare di Renzi? Il politico toscano sembra esser recidivo

In passato, Renzi si era già reso protagonista di vicende simili. Tra i suoi celebri passi a vuoto, ne ricordiamo soltanto alcuni, tra i più significativi:

  • La promessa di abbandonare la politica a seguito dei deludenti risultati ottenuti con il referendum costituzionale.
  • L’indizione dello stesso referendum, particolarmente incisivo sulla nostra Costituzione e non apprezzato dagli italiani.
  • Rubò letteralmente la scena politica, nel 2014, al suo compagno politico “Enrico Letta”, dopo aver promosso l’ hashtag #enricostaisereno, durante il talk show televisivo “Le invasioni barbariche“.
  •  L’introduzione di un inefficiente e drammatico sistema elettorale, già dilaniato da precedenti esperienze politiche.
  • Carenti e disastrose politiche attive e passive del lavoro, negli anni in cui era Premier. D’accordo, è vero: non si sono registrati particolari interventi per rilanciare il mercato del lavoro, per tutto lo scorso decennio. Però, l’elettorato di sinistra si è sempre prestato particolare attento in questo settore.
  • Dichiarò con gran voce il dissenso nei confronti dei piccoli partiti, nel 2017,  “che pongono veti”, salvo poi comportarsi esattamente al contrario, con il suo neonato e piccolo (nei consensi soprattutto) partito Italia Viva, con cui ha paralizzato l’intero Paese, nel pieno di una pandemia mondiale
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