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Resti di bimbo dopo il neonato morto, giallo a Parma

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Un secondo corpo apparentemente di bambino molto piccolo, sepolto nello stesso campo dove il 9 agosto era stato trovato un primo neonato, morto da pochi giorni, anche in quel caso sotterrato.

Giallo a Parma, trovati i resti di un bimbo

Il ritrovamento è di una settimana fa, ieri sono iniziate le analisi disposte dalla Procura di Parma, con il prelievo del Dna, per avere informazioni su quanto è stato riesumato a Vignale di Traversetolo, nel giardino di una villetta bifamiliare. Questa volta si tratterebbe di ossa, più risalenti nel tempo rispetto al neonato di agosto e anche la datazione precisa sarà importante. Chi le ha viste è convinto che si tratti di un infante.

Ancora da decifrare i contorni della vicenda. Gli investigatori sono chiusi in uno stretto riserbo. La Procura guidata dal procuratore Alfonso D’Avino (il fascicolo è affidato al pm Francesca Arienti) non ha fatto comunicati ufficiali e anche l’ultima notizia, anticipata ieri dalla trasmissione Quarto Grado di Rete4, non ha trovato conferme, ma per la verità neppure smentite.

Un’incertezza che preoccupa il paese, con le persone che non sanno con che tipo di storia hanno a che fare. “Già c’era una notizia complessa e particolare che ha sconvolto l’intera comunità. Se venisse confermata questa seconda notizia il quadro generale si farebbe ancora più tragico e agghiacciante”, ha detto il sindaco di Travesetolo Simone Dall’Orto al Tg di TvParma. “Ci auguriamo – ha proseguito – che gli inquirenti che stanno lavorando a questo caso possano fare chiarezza quanto prima”. E ha aggiunto: “Non ci siamo fatti nessuna idea, è una cosa talmente grossa che è difficile da commentare. Tante persone sono rimaste come il sottoscritto senza parole”.

Dopo il primo ritrovamento, i preliminari esiti dell’autopsia hanno detto che il neonato, un maschio, ha respirato ed è deceduto dopo il parto, anche se non sono state chiarite le cause della morte. Dell’esame si occupa il medico legale Valentina Bugelli e un fetologo, incaricati dalla Procura. La madre è stata identificata dal Dna come una 22enne del posto, così come il padre, coetaneo della ragazza. La giovane è stata descritta da chi la conosce come una studentessa senza particolari problemi. La famiglia si è rivolta ad un avvocato, che mantiene a sua volta riservatezza. E’ probabile che siano state formulate ipotesi di reato anche solo per poter svolgere gli accertamenti tecnici con le dovute garanzie.

Parma