Lavoro

Revoca dello stato d’emergenza, il lavoro diventa ibrido: alcuni consigli per lo smart working

Per alcune aziende il lavoro in presenza è essenziale al fine di mandare avanti l'attività, altre invece si sono rese conto di quanto possa essere altrettanto utile lo smart working

Marzo è il mese a cui corrisponde la fine dello stato di emergenza, che attanaglia l’Italia ormai da due anni. Si potranno perciò riprendere alcune delle normali abitudini di vita, come uscire senza mascherina, mentre alcune di quelle che si sono venute a creare continueranno a permanere, come lo smart working per alcune aziende. Vediamo nel dettaglio come muterà la quotidianità e quali aspetti legati alla gestione della pandemia saranno mantenuti.

Lo smart working insieme al lavoro in presenza

Per alcune aziende il lavoro in presenza è essenziale al fine di mandare avanti l’attività, altre invece si sono rese conto di quanto possa essere altrettanto utile lo smart working, che consente di risparmiare sui luoghi, le postazioni e i tempi. I dipendenti, anche di altri paesi europei, hanno in parte apprezzato la possibilità di operare comodamente tra le mura domestiche, limitando costi come la benzina o le lunghe attese dovute al traffico. Per questo motivo molte società probabilmente opereranno secondo un sistema ibrido, che prevedrà alcune giornate di lavoro agile e altre dove verranno svolte le proprie mansioni sul posto. Essendo una situazione destinata a permanere, il suggerimento è rendere quanto più confortevole possibile l’ambiente domestico, rendendo l’esperienza lavorativa migliore attraverso una serie di accorgimenti.

Come rendere lo smart working sostenibile a livello psicologico e pratico

Se si opera in smart working è opportuno che l’ambiente domestico sia idoneo al compito, separando gli spazi se possibile e dotandosi di tutti i mezzi tecnologici necessari.
Vediamo quali sono gli accorgimenti utili:

Prendere una pausa: ogni due ore è opportuno distogliere gli occhi dal computer e alzarsi dalla sedia per 10 minuti, per sgranchire le gambe e svuotare la mente. In alternativa a risentirne potrebbero essere i muscoli, le articolazioni ma soprattutto la concentrazione.

Tenere sotto controllo il PC: mettere in sicurezza il computer è certamente l’aspetto più importante dello smart working, poiché il lavoro accumulato potrebbe andare perso per sempre. Se non si dovesse avere nessun anti-malware sul proprio dispositivo, ma al tempo stesso non si fosse disposti a spendere denaro, è comunque possibile trovare una soluzione. Al giorno d’oggi, infatti, è possibile trovare online tantissime guide che offrono spunti e consigli su servizi gratuiti come Panda Antivirus Free, ad esempio, che metteranno il computer al sicuro da ogni minaccia. In questo modo, soprattutto quando si riceveranno e-mail con link o allegati sospetti, sarà possibile attivarli e farli girare in background mentre si lavora.

Mantenere i rapporti attivi con i colleghi: la socialità è uno degli aspetti maggiormente penalizzati dallo smart working; quindi, nel corso della giornata rimanete in contatto con i colleghi per creare una rete digitale come se foste in ufficio. Ci sono tanti modi per attivare le proprie reti sociali con le persone che condividono il vostro stesso lavoro, ma fra tutti i più importanti sono mantenere alta la fiducia nel prossimo ed essere rispettosi delle opinioni altrui.

Scegliere degli obiettivi giornalieri: stando a casa per piacere e professione, spesso si tende a confondere i due aspetti. È importante che le dimensioni rimangano separate e pertanto stilare una lista degli obiettivi potrebbe rivelarsi utile per definire i tempi ed evitare di lasciarsi fagocitare dal lavoro o al contrario produrre di meno del previsto. Comportatevi come se fosse un luogo di lavoro e l’organizzazione sarà ottimale.

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