Riaperture di ristoranti, bar, palestre, piscine, cinema, teatri. Oggi, 16 aprile, la parola alla cabina di regia che si riunisce e valuta il quadro, sulla base dei dati del monitoraggio Iss che fotografa il quadro dell’epidemia in Italia. Sullo sfondo, un Paese ancora diviso in zona rossa e zona arancione, con regioni che attendono il verdetto e l’eventuale ordinanza del ministro Roberto Speranza che può sancire promozione o bocciatura.
Al termine dell’incontro, Draghi svelerà il piano per le riaperture in una conferenza stampa durante la quale risponderà alle domande dei giornalisti sulle riaperture.
Riaperture a maggio, oggi si decide: le regole
La conferenza stampa del premier Mario Draghi sarà trasmessa in diretta dalle principali emittenti televisive. In alternativa, per seguire l’intervento di Draghi sulle riaperture, basterà seguire gli account social della Presidenza del Consiglio dei Ministri dove la conferenza stampa sarà trasmessa in streaming.
Il piano delle riaperture: regole e linee guida
Ristoranti aperti sia a pranzo che a cena e così bar, pizzerie, trattorie, pub, pasticcerie, gelaterie e rosticcerie, anche nei territori con “scenari epidemiologici ad alto rischio“. È una delle regole contenute nella bozza delle Proposte per la riapertura che le regioni hanno portato all’incontro con il governo.
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Sei pagine di testo suddivise in tre capitoli: Ristorazione, Palestre e piscine e Cinema e spettacoli dal vivo. I governatori guidati dal neo-presidente leghista della Conferenza, Massimiliano Fedriga, vogliono alzare al più presto le saracinesche delle “attività maggiormente penalizzate”, anche rispettando regole più stringenti di quelle sin qui adottate. “In base all’evoluzione dello scenario epidemiologico — si legge nel testo — le misure indicate potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo”.
Le regole per i ristoranti
Per consentirne la riapertura anche nelle regioni rosse, le regioni propongono di integrare le misure attuali “con strategie di screening/testing”. Misurazione della temperatura all’ingresso, divieto di assembramento davanti ai locali, ingresso su servizio prenotazione (non obbligatorio). “È comunque consentito l’accesso, anche in assenza di prenotazioni, qualora gli spazi lo consentano…“. La misura su cui i governatori puntano è il distanziamento dei tavoli che devono essere disposti «in modo da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, dehors).
Per il resto le misure non cambiano: mascherine anche per i clienti quando non sono al tavolo, menu digitale o in stampa plastificata, disinfezione delle superfici dopo ogni servizio. Ma che succede quando i locali non dispongono di posti a sedere? L’accesso è consentito “a un numero limitato di clienti per volta”, assicurando la distanza di 2 metri tra le persone anche per le consumazioni al banco. Va privilegiato “ove possibile” l’uso di spazi esterni e incentivata l’apertura di porte e finestre. L’aria condizionata si può usare solo escludendo la modalità i ricircolo. Via libera anche al buffet, purché i clienti non tocchino i cibi e si presentino con la mascherina indossata.
Le regole per palestre e piscine
Emergono dettagli su protocolli e regole per la riaperture di palestre e piscine che a maggio torneranno in attività. Le certezze arriveranno il 26 aprile quando verrà scritto il decreto per la riapertura che sarà graduale e strettamente legata ai protocolli. Previsti infatti allenamenti individuali, ma non solo. La distanza tra le persone dovrà essere di due metri nelle palestre e di 10 metri quadri nelle piscine.
Inoltre bisognerà evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta rientrato a casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti. Gettare in appositi contenitori materiali usati. Inoltre sarà obbligatorio igienizzare gli attrezzi dopo l’uso.
Cinema e spettacoli
Anche qui le regioni pensano che le misure della loro proposta “possano consentire il mantenimento dell’attività anche in scenari epidemiologici definite ad alto rischio, purché integrate con strategie di screening/testing”. Tra gli utenti, conviventi esclusi, è raccomandata una distanza interpersonale di “almeno 1 metro”. Se possibile privilegiare l’accesso su prenotazione. Potrà essere rilevata la temperatura e vietato l’ingresso con febbre oltre 37,5.
La cassa deve essere dotata di barriere fisiche. Non si può assistere agli spettacoli in piedi e i posti a sedere vanno distanziati lasciando “almeno 1 metro” tra uno spettatore e l’altro “sia frontalmente che lateralmente” con mascherina obbligatoria. Se viene lasciata la facoltà di non indossare la mascherina quando si sta seduti, la distanza è raddoppiata a 2 metri. Porte e finestre devono essere lasciate aperte il più possibile. Nei guardaroba, indumenti e oggetti personali «devono essere riposti in sacchetti porta abiti”.
Concerti
Particolari misure sono previste per gli orchestrali, che devono mantenere la distanza di almeno un metro dagli altri musicisti. Per gli strumenti a fiato la distanza aumenta a 1,5 metri e il direttore deve stare a 2 metri dai professori d’orchestra. “Per gli ottoni ogni postazione dovrà essere provvista di una vaschetta per la raccolta della condensa, contenente liquido disinfettante”. Gli orchestrali dovranno evitare l’uso di spogliatoi promiscui.
Teatro
La misura chiave è la distanza interpersonale anche durante le prove, nelle aree trucco, nel laboratori sartoriali etc. “L’uso promiscuo dei camerini è da evitare salvo assicurare un adeguato distanziamento interpersonale unito a una adeguata pulizia delle superfici”. Artisti e personale devono indossare la mascherina “quando l’attività non consente il rispetto del distanziamento”. Per manipolare gli oggetti di scena, gli attori devono indossare i guanti. I costumi di scena non possono essere condivisi se non vengono prima igienizzati.
Le linee guida
- Nei ristoranti con posti a sedere. 2 mt tra clienti al chiuso, non si consuma al banco dopo le ore 14.
- ”I clienti dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo”.
- Numero chiuso in ristoranti senza posti a sedere
- Consentire nuovamente modalità cibo buffet/self-service
- Riapertura delle strutture termali e delle spa
- Riaprire i cinema con obbligo prenotazione, posti 1 mt distanza, al cinema con tampone o test negativo (anche per spettacoli dal vivo)
- Riapertura delle palestre anche per le attività fisiche con modalità a corsi senza contatto fisico interpersonale.
- Consentire di nuovo gioco di carte con distanze adeguate e igienizzazione
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