Cronaca

Ricercatrice in vacanza in Calabria aggredita per aver soccorso alcuni cani randagi

Un’aggressione avvenuta con calci pugni e schiaffi quella ai danni della ricercatrice 42enne Beatrice Lucrezia Orlando che in vacanza in Calabria

Aggredita durante una vacanza da quattro persone perché stava aiutando alcuni cani randagi. È successo a Tortora, in Calabria, dove la ricercatrice Beatrice Lucrezia Orlando è stata presa a calci, pugni e schiaffi. A raccontare la vicenda è stata lei stessa in un post su Facebook.

Tortora: ricercatrice aggredita in vacanza

Originaria di Roma e ricercatrice presso l’Università degli Studi di Ferrara, la 42enne si è recata in Calabria per trascorrere alcuni giorni di vacanza ma a partire dal 4 agosto quei giorni al mare sono diventati un vero e proprio incubo: “Come ogni mattina – ha raccontato a Corsera – sono uscita con il mio cane Charlie per fare una passeggiata. A un tratto, ho sentito dei guaiti provenire da sotto un’auto, posteggiata nei pressi della mia abitazione. Ho riportato a casa Charlie e sono uscita nuovamente per capire cosa fossero quei lamenti. Ho potuto notare una cagnolina, denutrita, con il collarino e tre cuccioli, anche loro molto debilitati“.

Il racconto della ricercatrice

A quel punto la 42enne ha avvertito l’Enpa che però ha risposto di non poter intervenire prima di due o tre giorni. Così dopo qualche ora, preoccupata, Orlando è tornato in quel luogo per dare del cibo e dell’acqua ai cuccioli ma ad attenderla ha trovato una signora che l’ha minacciata accusandola di aver portato quei cani nella sua proprietà e aver lasciato le ciotole degli animali in giro.

Per paura di rappresaglie, sono rientrata in casa – prosegue nel suo racconto la 42enne – anche i cagnolini impauriti per le urla della donna mi hanno seguito, tanto che li ho fatti entrare nel mio cancello“. È il 6 agosto quando dopo l’intervento dell’Enpa che ha poi soccorso i cagnolini abbandonati, la ricercatrice, mentre si accinge a tornare a casa in bici, viene bloccata da quattro persone, tra queste anche la signora di due giorni prima, che le tagliano la strada e l’aggrediscono.

La violenta aggressione

La prima a farsi avanti è stata la signora che mi ha schiaffeggiato e con le unghie mi ha graffiato il viso, poi il marito mi teneva le mani, mentre la fidanzata del figlio, sempre con le unghie mi ha ferito la schiena e cercava di tapparmi la bocca per non farmi gridare – racconta – infine il figlio, ha iniziato a prendermi a pugni e non ho potuto difendermi visto il suo fisico muscoloso. Mi ha colpito ovunque: in faccia, negli occhi, nello stomaco. La strada è trafficatissima, ma nessuno ha osato soccorrermi. Sono riuscita a raggiungere casa trascinandomi“.

Poi la denuncia presentata ai carabinieri di Paola prima e poi anche a quelli di Potenza. “Il giorno dopo i miei aggressori continuavano a passare dal mio giardino in segno di sfida e attraverso il passaparola mi hanno fatto arrivare la minaccia che se avessi denunciato ero morta“, ha concluso Orlando, che qualche giorno dopo l’aggressione ha anche pubblicato un post di denuncia su Facebook allegando le foto del volto tumefatto.

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