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La ricerche sul web di Turetta: “Cosa faresti se tuo figlio confessasse un omicidio?”

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Filippo Turetta

Una delle principali preoccupazioni di Filippo Turetta non è tanto la possibilità di scontare anni in carcere, fino all’ergastolo, quanto il timore di non essere accettato dai suoi genitori dopo l’orribile omicidio di Giulia Cecchettin. Questo è il motivo per cui non aveva mai confessato, fino a ieri, la premeditazione del delitto. Nonostante gli investigatori avessero già raccolto prove significative che dimostravano come tutto fosse stato pianificato, le sue parole non lasciano spazio a dubbi: “Avevo pensato di rapire e uccidere Giulia“.

Omicidio Giulia Cecchettin, Filippo Turetta e le ultime ricerche sul web

Si tratta di un pensiero che va oltre un momento di follia, rivelando un piano dettagliato che le indagini hanno portato alla luce. Sul suo telefonino, Turetta aveva persino stilato un inquietante elenco degli oggetti necessari per commettere l’omicidio, comprendente una cartina geografica, nastro adesivo, coltelli, sacchi della spazzatura e un “calzino umido da mettere in bocca” per impedire alla vittima di parlare. Fino a poco fa, non aveva mai confessato nulla per un motivo semplice: il suo desiderio di ricevere l’accettazione dei genitori.

In aula, ha spiegato di non sapere se sarebbero stati disposti a rivederlo “dopo quello che avevo fatto”, un pensiero che lo angustiava. La sua ansia era alimentata dalla paura di essere accusato di premeditazione. Il sostegno che ha trovato fino ad ora è stato nel far credere a tutti che non avesse mai concepito l’idea di uccidere Giulia. I suoi genitori, infatti, sostenevano che l’omicidio fosse frutto di un momento di follia e impulsività. L’idea che avrebbero potuto non accettarlo se avessero saputo della premeditazione era un limite per lui insuperabile.

In carcere, ha ricevuto un’accettazione che non si aspettava. Contrariamente alle sue preoccupazioni, i detenuti si sono comportati in modo “neutro” o persino comprensivo nei suoi confronti. Turetta ha sempre cercato di nascondere la mente criminale che aveva pianificato ogni dettaglio dell’omicidio, temendo che una confessione immediata avrebbe avuto conseguenze insopportabili. “Ammetto di non aver detto tutta la verità durante l’interrogatorio, mi dispiace, non volevo ingannare nessuno”, ha affermato.

Questa nuova confessione potrebbe avere un impatto significativo sul processo, introducendo ulteriori aggravanti e rendendo l’ergastolo una possibilità concreta. Tuttavia, Turetta sembra essere più preoccupato per le reazioni pubbliche e ciò che la gente potrebbe pensare di lui. Le indagini hanno rivelato che, poche ore prima di essere arrestato in Germania, aveva effettuato ricerche su Internet con domande come: “Cosa faresti se tuo figlio ti confessasse un omicidio?”, evidenziando la sua angoscia per l’opinione dei genitori.

Ha anche cercato informazioni su “Violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere” e su un caso di suicidio in carcere legato a un’accusa di femminicidio, segnando così un crescente stato di ansia riguardo alla sua situazione.

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