Cronaca

Richard Gere testimonierà contro Salvini nel processo Open Arms

Richard Gere testimonierà contro Salvini nel processo Open Arms il 23 ottobre a Palermo. A rivelarlo è stato lo stesso leader della Lega, oggi pomeriggio ad Assisi durante un appuntamento elettorale. “Lo conosco come attore, ma non capisco che tipo di lezione possa venire a dare a me, alle italiane e agli italiani sulle nostre regole e le nostre leggi“, ha detto Salvini.

Open Arms: Richard Gere testimone contro Salvini

Se qualcuno pensa di trasformare il processo in uno spettacolo e vuole vedersi Richard Gere va al cinema, non in tribunale“. Salvini, che non ha evitato di polemizzare su “quanto costerà ai contribuenti italiani” la presenza dell’attore sull’elenco dei testimoni, ha anche detto che al massimo chiederà a Gere un autografo per la madre.

Tra i testimoni – le parole dell’ex ministro ad Assisi – ci sarà anche Richard Gere. Allora noi chiameremo Lino Banfi e Checco Zalone. Io scherzo ma vorrei sapere quanto costa questo processo agli italiani“. Parlando ancora del processo Salvini ha spiegato che lui invece farà sfilare come testimoni tutti i membri del governo M5s-Lega, a cominciare dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Rechard Gere sulla Open Arms

Nell’estate del 2019 Richard Gere salì a bordo della nave della Ong spagnola Open Arms per aiutare i migranti. “Portali in America Richard, nella tua villa di Hollywood“, è quanto disse all’epoca dei fatti Salvini rivolgendosi all’attore. “Non sono interessato a Salvini, i politici invece di aiutare queste persone le demonizzano e questo deve finire e può finire se lo facciamo finire noi. Il mio unico interesse è aiutare questa gente”, è quanto invece aveva detto Richard Gere rispondendo alle domande dei cronisti a Lampedusa assieme a Open Arms.

Il leader della Lega è stato rinviato a giudizio ad aprile e dovrà rispondere alle accuse di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per non aver concesso alla nave con a bordo 164 migranti un porto sicuro nell’agosto del 2019.

Matteo Salvini