Il tecnico della Salernitana lavorerà sulla qualità delle giocate dei centrocampisti per limitare le sofferenze in difesa. Dopo la sconfitta di Mantova, quindi, l’allenatore può tranquillamente fare un bilancio, avendo valutato il rendimento di ciascuno: ora che dispone finalmente di una rosa più ampia, è consapevole che alcuni giocatori sono utili solo fino al giovedì, per elevare il livello e il ritmo degli allenamenti.
Il rilancio della Salernitana con i nuovi in vetrina
Chi si aggrega a Mantova (Stojanovic) non parte titolare e neppure chi arriva a Salerno dopo aver percorso l’Italia in autostrada, la notte prima della rifinitura (Torregrossa). È la legge non scritta dei gruppi e delle squadre di calcio. Martusciello l’ha applicata, si è messo nei panni di chi c’era già e meritava di essere ancora una volta, forse per l’ultima volta, pienamente coinvolto. Dunque ha ragionato da custode, da nume tutelare dello spogliatoio. Dopo aver perso prendendosi il rischio, lo ha detto chiaro e tondo: con quale faccia si sarebbe poi ripresentato al cospetto di Gentile, Valencia, Njoj, Velthuis? Perciò è sceso in campo in avvio con i debuttanti e con le prossime riserve, in attesa di lucidare l’artiglieria pesante alla ripresa delle ostilità, il 15 settembre contro il Pisa.
Nel concedere fiducia, tuttavia, ha voluto testare. Non tutti hanno superato la prova. Dopo la sconfitta di Mantova, quindi, l’allenatore può tranquillamente fare un bilancio, avendo valutato il rendimento di ciascuno: ora che dispone finalmente di una rosa più ampia, è consapevole che alcuni giocatori sono utili solo fino al giovedì, per elevare il livello e il ritmo degli allenamenti. Poi osserveranno come ci si comporta e miglioreranno senza pressione.
Questo accadrà da metà settembre: Stojanovic e Torregrossa non sono arrivati a Salerno per giocare meno di trenta minuti; Ferrari e Jaroszynski lasceranno la panchina per fare un salto di qualità; Hrustic sarà in grado di offrire un apporto ben superiore ai venti e più minuti di utilizzo di cui è stato protagonista. Tuttavia, la partita contro il Mantova ha nuovamente fatto scattare alcuni segnali d’allerta che devono mettere in guardia: riguardano la strategia e la tattica e sono indipendenti dalle qualità dei giocatori.
La linea difensiva
Se la linea difensiva è posta molto avanti, non è detto che a risentirne sia solo Velthuis, goffo e in costante difficoltà. Una linea così avanzata, frutto della strategia di pressing immediato, comporta un rischio in ogni caso, soprattutto se il centrocampo non svolge il compito di filtro. In effetti, anche Ferrari potrebbe andare in crisi, costretto a giocare sempre in anticipo e in situazioni di uno contro uno, raramente occupando la posizione e presidiando gli spazi. In questo complesso scenario, ogni pezzo si incastra con gli altri: se gli avversari a Mantova, all’Arechi contro la Sampdoria in diverse ripartenze e a Bolzano sono riusciti a ripartire velocemente e hanno sfondato a centrocampo, è evidente che la Salernitana ha ancora bisogno di una barriera che non riesce a trovare, che forse non possiede.
Martusciello ha rimpiazzato Amatucci e Tongya, ma entrambi non sono numeri 4. L’andamento della partita potrebbe mutare, se si cambia anche la prospettiva: la Salernitana sta incontrando difficoltà significative nel difendersi, pertanto deve concentrarsi sull’attacco, deve mantenere il possesso del pallone e deve sempre prendere l’iniziativa. Per ottenere questo, sono necessari giocatori con buoni piedi, capaci di far sì che gli avversari corrano a vuoto. Questo significa contare su Hrustic, su Amatucci, e forse su Verde per un impiego più attivo, e magari anche su Braaf che potrebbe accentrarsi e tentare la conclusione a rete per un periodo più lungo rispetto al breve scampolo di secondo tempo, perché non è sempre possibile estrarre un jolly dal cilindro in un batter d’occhio. Piccole sfumature, particolari.
Come una maglia di Torregrossa che si allunga in area e che l’arbitro non considera conseguenza di una trattenuta fallosa. Saranno pure minuzie e dettagli, ma in questo modo le partite cambiano faccia.
La cessione
Nel frattempo, la valorizzazione economica realizzata dal direttore sportivo Petrachi durante la sessione estiva del mercato calcistico (con un saldo positivo di 20 milioni, perdite coperte e una società in attivo per i prossimi due anni) ha presentato agli occhi dei potenziali investitori una Salernitana rinnovata, leggera rispetto agli ingaggi. I colloqui per la vendita della società proseguono e si sono intensificati anche ieri. Sono tornati in scena anche imprenditori della zona sannita, ma non solo.
La Salernitana continua a monitorare e verificare la solidità del progetto sportivo, oltre alle garanzie richieste a coloro che manifestano interesse per l’acquisto. Nel frattempo, il club si prepara a fronteggiare la scadenza del 16 settembre, data limite entro la quale le società di Serie B devono saldare le ritenute Irpef relative agli stipendi dei tesserati, dei dipendenti e dei collaboratori coinvolti nel settore sportivo, per le mensilità di maggio e giugno 2024.
C’è anche il pagamento dei contributi Inps per giugno 2024, ritenute irpef relative a compensi, ivi compresi gli incentivi all’esodo (maggio e giugno), irpef per compensi professionali assoggettati ad IVA, pagamento dei dei contributi del Fondo Fine Carriera.