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Rincari in Italia, registrati aumenti anche per pasta e pane

Rincari in Italia, registrati aumenti anche per pasta e pane. Tutte le associazioni di categoria regolarmente iscritte hanno intenzione di chiedere al Governo un pacchetto di misure per fronteggiare tali rincari.

Aumenti, Terni al primo posto

L’Istat registra a marzo un incremento dei prezzi del +5,8% per il pane e del +13% per la pasta. La città che nell’ultimo mese registra i rincari più elevati è Terni, con i prezzi medi che rispetto al mese precedente salgano del +9,9%, da 2,22 euro al kg a 2,44 euro.

Le città del nord interessate particolarmente, nel Sud è la Calabria

A seguire Cremona, con aumenti al dettaglio dell’8,4% su base mensile, mentre al terzo posto tra le città dove il pane rincara di più si piazza Padova (+6%). La situazione peggiora sul fronte della pasta, e la Calabria si aggiudica la maglia nera dei rincari: a Catanzaro il prezzo al chilo passa in un solo mese da 1,22 euro a una media di 1,41 euro, con un incremento del 15,6%. A Reggio Calabria si registra un aumento del 13%, simile a Cosenza (+12,5%).

Famiglie più indebitate: rischio usura

Cresce il debito delle famiglie italiane. Al 31 dicembre 2021, segnala la Cgia di Mestre, ammontava complessivamente a 574,8 miliardi di euro (+21,9 miliardi rispetto a un anno prima) con un importo medio per nucleo famigliare di 22.237 euro e con uno scarto positivo di 851 euro rispetto al 2020. Secondo la Cgia si tratta di una situazione grave soprattutto per il rischio di usura a carico di famiglie, piccole imprese e partite Iva.

Situazione critica, appello al Governo

Per Confartigianato la situazione è critica, ma non drammatica. E’ probabile che l’incremento dei prezzi sia in parte riconducibile alla forte ripresa economica avvenuta l’anno scorso. Le associazioni di categoria hanno intenzione di chiedere al Governo di adottare delle misure per arginare tali rialzi che hanno interessato anche il caffè nei bar.

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