Cronaca

Daniela Santanchè, la procura chiede il rinvio a giudizio nel processo Visibilia: la nuova accusa è di falso in bilancio

Rinvio a giudizio per la ministra del Turismo Daniela Santanchè nel filone dell’inchiesta per falso in bilancio sul caso Visibilia. La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Santanchè e altre 16 persone, tra cui il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero e per tre società.

Rinvio a giudizio per la ministra del Turismo Santanchè, accusata di falso in bilancio

La Procura di Miliano ha disposto il rinvio a giudizio per la senatrice di Fratelli d’Italia e per altre 16 persone. Si tratta della seconda richiesta di processo dopo pochi mesi da quella riguardante la presunta truffa della società Visibilia – fondata dalla Santanchè – ai danni dell’Inps sulla cassa integrazione nel periodo Covid.

Per quanto riguarda l’accusa di falso in bilancio, secondo l’accusa, Visibilia avrebbe pubblicato bilanci inaffidabili con lo scopo di far emergere con molto ritardo il dissesto patrimoniale dell’azienda. Secondo gli inquirenti la falsificazione dei bilanci è precedente al periodo Covid, risalirebbero infatti al periodo che va dal 2016 al 2022 per Visibilia Editore, dal 2016 al 2020 per Visibilia Srl e dal 2021 al 2022 per Visibilia Editrice. Secondo l’ipotesi dell’accusa, la corretta formazione dei bilanci – nella nota diffusa dal procuratore di Milano Marcello Viola – “avrebbe evidenziato una perdita del capitale sociale per Visibilia Editore, a partire dal bilancio 2016, per Visibilia Srl, a partire dal bilancio 2014 e per Visibilia Editrice, dal bilancio 2021”.

Il caso Visibilia

Visibilia è stata fondata e guidata fino al 2022 dalla senatrice di Fratelli d’Italia, Daniela Santanchè. Nel giugno del 2023 un’inchiesta di Report documenta le presunte irregolarità delle aziende guidate dalla ministra Santanchè. L’inchiesta, chiamata Open to fallimento si focalizza in particolare su due delle società riconducibili alla ministra: il colosso del biologico Ki Group e l’azienda editoriale Visibilia, mettendo in risalto evidenti problematiche; dal mancato saldo delle forniture a bilanci in rosso poco trasparenti fino a lavoratori che ancora aspetterebbero la liquidazione.

La Ki Group avrebbe accumulato fino a 8 milioni di debiti con i fornitori e per ovviare al problema la senatrice e l’ex compagno – Dimitri Kunz – avrebbero aperto una nuova società, l’AT&B, portando al fallimento anche di quest’ultima. Il passaggio da una società ad un’altra avrebbe portato ad una serie di licenziamenti dei dipendenti che, stando alle testimoniante di Report, starebbero ancora aspettando il TFR.

Inoltre, secondo gli inquirenti i 13 lavoratori dell’azienda Visibilia sarebbero stati messi indebitamente in cassa integrazione a zero ore: questi ultimi avrebbero continuato a lavorare e sarebbero stati pagati con il denaro pubblico. Il totale è di oltre 126 mila euro versati complessivamente dall’Inps dopo gli aiuti varati dal governo Conte 2. Sono oltre 20.100 le ore di cassa integrazione a zero ore ottenute dall’Inps durante il periodo che va da maggio 2020 a febbraio 2022.

Nel marzo del 2024 il tribunale di Milano ha disposto la sospensione delle negoziazioni in Borsa del titolo della società Visibilia Editore.

Al 9 ottobre è fissata l’udienza preliminare sulla vicenda Visibilia che vede imputati per truffa aggravata all’Inps: Daniela Santanchè ed altre due persone, una dei quali è Kunz, e due società.

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