Riscattare la laurea gratis per valorizzare ai fini pensionistici gli anni di studi universitari. Ad aprire a questa possibilità, che per ora è solo un’ipotesi, è l’Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps). Ma Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, ha osservato che l’operazione non sarebbe a costo zero per lo Stato. Secondo le stime fatte dall’Istituto, il riscatto gratuito della laurea a fini pensionistici graverebbe sulle casse dello Stato per un importo tra i 4 e i 5 miliardi di euro all’anno.
Riscatto della laurea gratis: cosa cambia, ultime notizie
“Il riscatto della laurea ha due caratteristiche positive, incentiva il giovane e contribuisce all’aumento delle skills in un Paese dove il tasso dei laureati è tra i più bassi dell’Ue. Oltre a pareggiare una sorta di discriminazione che potrebbe denunciare chi resta di più tra i banchi di scuola rispetto all’ingresso mercato nel mercato del lavoro”, ha spiegato Tridico durante l’audizione alla commissione Lavoro della Camera dello scorso 12 ottobre.
“C’è pero un costo molto importante, non inferiore a 4-5 miliardi di euro per ogni anno di coorte dei laureati”, ha sottolineato il numero uno dell’Inps. Una spesa per lo Stato che però, sottolinea Il Corriere della Sera, metterebbe l’Italia sullo stesso piano di Paesi come la Germania, dove il riscatto gratuito è possibile anche per due anni delle scuole superiori.
L’ipotesi
L’ipotesi di Tridico, sottolinea ancora il Corriere, parrebbe escludere dal riscatto gratuito chi è già titolare di una pensione di vecchiaia. Ma è solo un’ipotesi, non c’è ancora nulla di stabilito e di certo. Ma che cos’è e come funziona il riscatto di laurea? Come riporta il sito dell’Inps, è un istituto che permette di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi. È valido a condizione che l’interessato abbia conseguito il titolo di studio. La facoltà è esercitabile anche dai soggetti inoccupati che, al momento della domanda, non risultino essere stati mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non abbiano iniziato l’attività lavorativa in Italia o all’estero.
Al momento, secondo la norma in vigore, il riscatto della laurea pesa completamente sul contribuente e la cifra è determinata dalle norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.
A chi è destinato il riscatto della laurea gratuito
Possono essere riscattati i diplomi universitari con corsi di non meno di 2 anni e più di 3, i diplomi di laurea, con durata minima di 4 e superiore a 6, i diplomi di specializzazione conseguiti post-laurea della durata non inferiore a 3 anni, i dottorati di ricerca, i titoli accademici conseguiti dopo un corso di durata triennale e con la laurea specialistica, al termine di un corso di durata biennale propedeutico alla laurea. Rientrano anche gran parte dei diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale
Il riscatto può riguardare sia l’intero periodo degli studi universitari – che devono essere stati portati a termine – o singoli periodi. Dal 12 luglio 1997 è possibile riscattare due o più corsi di laurea, anche per i titoli conseguiti anteriormente a questa data. Non danno diritto al riscatto i periodi di iscrizione fuori corso o quelli già coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa. Non è possibile chiedere la rinuncia o la revoca della contribuzione da riscatto di laurea legittimamente accreditata a seguito del pagamento del relativo onere, riferisce sempre il sito dell’Inps.
Fonte: SkyTg24