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Gite scolastiche a rischio: le scuole rinunciano a causa dei costi elevati e dell’aumento del carico di lavoro per il personale

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Gite scolastiche a rischio: le scuole rinunciano a causa dei costi elevati e dell’aumento del carico di lavoro per il personale. Il mancato adeguamento al nuovo Codice Appalti sta causando disagi e complicazioni per i viaggi di istruzione.

Gite scolastiche a rischio: le scuole rinunciano

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) critica il governo per non aver aggiornato il Codice Appalti. Gli obblighi che impongono alle scuole di diventare stazioni appaltanti qualificate e di utilizzare il Mercato elettronico MePA hanno portato a procedure complesse, costi elevati e un aumento del lavoro per il personale scolastico, mettendo in pericolo le gite scolastiche e gli scambi culturali.

Le cause

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) critica il governo: le gite scolastiche e gli scambi linguistici sono in pericolo a causa del mancato adeguamento alle qualifiche richieste dal nuovo Codice degli Appalti. Nel corso dell’anno passato, l’ANAC aveva supportato le scuole con un provvedimento straordinario, concedendo una deroga per salvaguardare gite e scambi culturali. Tuttavia, nonostante sia stato concesso ulteriore tempo, «il processo di creazione di stazioni appaltanti qualificate, in grado di gestire le gare per conto delle scuole, non è ancora stato completato dal ministero. Questa è la ragione per cui oggi si ripresenta il problema legato alle disposizioni del Codice, e non certo per volontà dell’ANAC», comunicano dall’Autorità anticorruzione.

Le nuove disposizioni

In sintesi, una norma del nuovo Codice degli Appalti, entrato in vigore nel 2023, ha reso obbligatorio l’uso del Mercato elettronico MePA per le gite scolastiche. Inoltre, il nuovo Codice richiede alle scuole di diventare stazioni appaltanti qualificate per stipulare contratti superiori ai 140 mila euro.

Tuttavia, queste nuove regole comportano procedure lunghe e complesse per le gare d’appalto, un aumento dei costi, un carico di lavoro maggiore per le segreterie e responsabilità aggiuntive per i docenti che accompagnano gli studenti. Di conseguenza, molte scuole stanno decidendo di rinunciare all’organizzazione di uscite didattiche, viaggi di istruzione e scambi culturali.

Per affrontare la questione, il Mit e l’Anac stanno valutando un possibile intervento: trasferire la gestione delle gare d’appalto agli Uffici Scolastici Regionali (Usr), che verrebbero riconosciuti come stazioni appaltanti. Tuttavia, i dirigenti scolastici temono che, in tal caso, sia necessario potenziare il personale degli Usr con esperti del settore, altrimenti si rischia di generare confusione.

In merito a questa problematica, il Partito Democratico ha presentato un’interrogazione alla Camera e al Senato. «Lo scorso febbraio, a seguito delle proteste dei dirigenti scolastici e delle associazioni di agenzie di viaggio, l’Anac ha approvato una deroga valida fino al 30 settembre 2024, per consentire alle scuole di gestire autonomamente gli appalti, indipendentemente dal valore degli affidamenti. La deroga è scaduta senza che nessuno abbia preso provvedimenti. Chiediamo al ministro Valditara quali misure intenda adottare per fornire ai dirigenti scolastici, al più presto, strumenti che garantiscano modalità semplici e rapide per attivare gli affidamenti relativi ai viaggi di istruzione, che sono un elemento fondamentale della vita scolastica e del percorso formativo di alunni e studenti», affermano Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd, e Simona Malpezzi, vicepresidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza.

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