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Rischio tumori: la mappa delle zone d’Italia più inquinate

Quali sono le zone d’Italia più inquinate, dove il rischio tumori è reale? Arriva la risposta del Ministero della Salute, che ha diramato una mappa che riporta 44 aree d’Italia inquinate oltre ogni limite di legge. Ci sono città piccole, medie e grandi ma si sono anche molte località poco conosciute nelle quali però vi sono insediate industrie altamente inquinanti che ammorbano l’aria, inquinano il sottosuolo e le falde acquifere rendendo i territori circostanti decisamente inospitali. E pericolosi.

Tumori: le zone d’Italia più inquinate

Queste aree infatti sono quelle in cui il rischio di ammalarsi di tumori è più elevato rispetto alle altre. Si calcola che in quelle più inquinate, in particolare, i tumori sono aumentati del 90% in soli 10 anni e questo espone 6 milioni di cittadini italiani (circa 1 su 10) in modo particolare al cancro della tiroide e al tumore alla mammella che possono essere “attivati” proprio dai metalli pesanti e dagli ioni radioattivi frutto dell’industria pesante o delle enormi zone del Paese già inquinate e mai bonificate.

La mappa dell’inquinamento

Dando uno sguardo alla mappa le zone più pericolose d’Italia si concentrano nel Nord Ovest (in particolare in Piemonte, con 5 aree ad altissimo rischio), nella parte di Toscana che si affaccia sul Tirreno (4 zone a rischio), in Campania (5 zone a rischio quasi tutte attorno Napoli), un po’ in tutta la Puglia (4 zone a rischio) nella Sicilia Orientale (4 zone a rischio). Anche la Lombardia, il Lazio e la Sardegna si “difendono” bene con 2 zone a rischio ciascuna. La Val d’Aosta, la Liguria (che però sconta la vicinanza con l’inquinatissimo basso Piemonte e la Toscana tirrenica) il Veneto, il Friuli Venezia Giulia (col suo capoluogo Trieste che ha un’elevatissima densità di abitanti), le Marche, il Molise, l’Umbria e la Calabria hanno un’area a rischio, mentre le altre regioni sono “immacolate”.

Le città più inquinate

Tra le città capoluogo di provincia a rischio sono da menzionare: Massa, Livorno, Mantova, Trieste, Bari, Brindisi, Napoli, Taranto e Crotone.

Le zone più inquinate d’Italia

siti potenzialmente contaminati in attesa di bonifica in Italia sono 12.482, di questi 58 sono definiti come gravemente inquinati e a elevato rischio sanitario (SIN).

Il Ministero dell’Ambiente ha la competenza su 41, mentre i restanti 17 sono in carico alle Regioni.

Per quanto riguarda i 41 che fanno capo al Ministero, secondo i dati ISPRA 2018, questi hanno una superficie complessiva pari a 171.268 ettari e rappresenta lo 0,57% della superficie del territorio italiano, e l’estensione complessiva delle aree a mare ricomprese nei SIN è pari a 77.733 ettari.

Per quanto riguarda lo stato delle bonifiche, sempre secondo i dati l’ISPRA, per 35 SIN (ad eccezione di 4 SIN con contaminazione prevalente da amianto e dei SIN Bacino del Fiume Sacco e Officina Grande Riparazione ETR di Bologna), la caratterizzazione è stata eseguita ad oggi in oltre il 60% della superficie sia per i suoli che per le acque sotterranee, gli interventi di bonifica/messa in sicurezza sono stati approvati con decreto in più del 12% delle superfici (17% nel caso delle acque sotterranee) e il procedimento si è concluso nel 15% della superficie complessiva per i suoli e nel 12% per le acque sotterranee.

I dettagli

Venezia, Porto Marghera; Regione: Veneto; Estensione: 1.618 ha

Motivazione:

– L’avanzamento della linea di costa è stato ottenuto impiegando rifiuti di lavorazione derivanti dalla Prima Zona Industriale (prodotti di scarto di molteplici lavorazioni dalla chimica e al trattamento dei metalli) come materiale per l’imbonimento pertanto si parla di inquinamento dei “terreni di riporto”;

– Le emissioni incontrollate di varie sostanze(principalmente cloroderivati tra i quali il famigerato CVM, e i PCB) nei terreni e nelle acque sotterranee;

– La ricaduta delle particelle immesse nell’atmosfera nel corso degli anni (in particolare prodotti dioxin-like).

Secondo il Decreto di perimetrazione del SIN, nella popolazione dell’area è presente un eccesso per tutti i tumori e per le malattie dell’apparato digerente. Inoltre, sono stati riscontrate delle correlazioni con un aumento delle malattie cardiocircolatorio, nonché delle malattie respiratorie e dell’apparato genitourinario.

Napoli OrientaleRegione: Campania; Estensione: 834 ha di terra, 1433 ha di mare

 

Motivazione:

Il Decreto di perimetrazione del SIN elenca la presenza di discariche fra le cause della contaminazione dell’area. Le principali criticità ambientali riguardano lecontaminazioni del suolo, del sottosuolo, delle acque superficiali e della falda, dovute a metalli pesanti, solventi clorurati, IPA, Idrocarburi Leggeri e pesanti.

Nel SIN sono stati osservati eccessi della mortalità in entrambi i sessi per il tumore polmonare, epatico e gastrico, del rene e della vescica. I risultati hanno anche mostrato un trend di rischio in eccesso all’aumentare del valore dell’indicatore di esposizione a rifiuti per la mortalità generale, per tutti i tumori

GelaRegione: Sicilia; Estensione: 795 di terra, 4538 di mare

Motivazione:

L’inquinamento dell’area è stato associato dal Decreto di perpetrazione dei SIN alla presenza degli impianti chimico, petrolchimico, raffineria e alla discarica dei rifiuti.

Per quanto riguarda il suolo e le acque di falda la contaminazione prevalente riguarda metalli (arsenico, vanadio, mercurio, nichel, ferro, manganese), ammoniaca, composti alifatici clorurati cancerogeni (in particolare 1,2 dicloroetano, 1,1 dicloroetilene e tricloroetilene, cloruro di vinile), composti alifatici alogenati cancerogeni, benzene etilbenzene, stirene, toluene, p-xilene, idrocarburi totali, IPA, solfati, MtBE, PCB, etc. L’ambiente marino costiero invece è stato contaminato dall’inquinamento veicolato dalla falda sottostante il polo petrolchimico in relazione al naturale deflusso idrogeologico della stessa verso il mare.

A livello sanitario, il segnale più evidente della presenza di inquinamento è quello di un eccesso di tumori polmonari sia tra gli uomini che tra le donne. Inoltre, tra gli uomini sono in eccesso anche il tumore dello stomaco e l’asma, mentre tra le donne il tumore del colon-retto e l’asma.

Priolo; Regione: Sicilia; Estensione: 5.814 ha di terra, 10.129 di mare

03/04/2016 Il porto di Augusta, adiacente alla zona industriale del petrolchimico di Priolo. L’Autorità Portuale sembra coinvolta nell’inchiesta sui petroli di Basilicata per un supposto traffico di rifiuti tossici

Motivazione:

All’interno del perimetro del SIN sono inclusi: il polo industriale costituito da grandi insediamenti produttivi, prevalentemente raffinerie, stabilimenti petrolchimici, centrali di produzione di energia elettrica e cementerie; l’area marina antistante, comprensiva delle aree portuali di Augusta e di Siracusa; numerose discariche di rifiuti anche pericolosi; lo stabilimento ex Eternit di Siracusa; le aree umide delle Saline di Priolo e di Augusta.

Le indagini ambientali svolte hanno evidenziato un grave stato di contaminazione dei suoli e delle falde derivante principalmente dalla presenza di metalli pesanti e IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici). In particolare, nelle acque di falda sottostanti i principali insediamenti produttivi, è stata riscontrata contaminazione da: Metalli pesanti (quali arsenico con concentrazioni anche di oltre 130 volte il valore limite; mercurio con concentrazioni anche di oltre 50 volte il valore limite; cromo; piombo; antimonio; selenio; nitriti; zinco); Composti aromatici (quali  benzene con concentrazioni anche di 200.000 volte il valore limite; toluene con concentrazioni anche di oltre 1.600 volte il valore limite; Alifatici clorurati cancerogeni e non; cloruro di vinile con concentrazioni anche di oltre 24.000 volte il valore limite; tricloroetilene con concentrazioni anche di 2.000 volte il valore limite;  tetracloroetilene con concentrazioni anche di oltre 2.500 volte il valore limite; esaclorobutadiene con concentrazioni anche di oltre 440.000 volte il valore limite; tetracloroetano con concentrazioni anche di 7.000 volte il valore limite); Alifatici alogenati cancerogeni (dibromoclorometano con concentrazioni anche di oltre 130 volte il valore limite); Clorobenzeni (esaclorobenzene con concentrazioni anche di oltre 30.000 volte il valore limite); Idrocarburi totali con concentrazione anche di oltre 800 volte il valore limite.

Nel SIN si sono osservati eccessi della mortalità generale per tutte le cause e per tutti i tumori tra gli uomini, per malattie dell’apparato digerente tra le donne. Sono in eccesso negli uomini i tumori del polmone e della pleura, causa, quest’ultima, in eccesso anche nelle donne; la mortalità è in eccesso in entrambi i generi per le malattie respiratorie acute.

Manfredonia; Regione: Puglia; Estensione: 855 ha, di cui 303 ha di aree marine.

Motivazione:

Il Decreto di perimetrazione del SIN riconduce l’inquinamento all’attività degli impianti chimici e delle discariche dell’area.

I contaminanti presenti nei suoli sono costituiti prevalentemente da benzene, etilbenzene, toluene, xilene, caprolattame, IPA, arsenico, mercurio, piombo e zinco mentre nelle acque di falda sono presenti benzene, etilbenzene, toluene, xilene, caprolattame, IPA, arsenico, mercurio, zinco, alluminio, nichel, piombo, nonché azoto ammoniacale.

In particolare, per quanto riguarda le aree private, l’inquinamento va ricondotto in gran parte alla discarica Syndial e all’Isola 5, occupata dagli impianti di urea e ammoniaca e dai magazzini di materie prime.

È stato osservato, sia nelle donne che negli uomini residenti nell’area, un eccesso per tumore dello stomaco e un aumento dei casi di malattie dell’apparato respiratorio. Inoltre sono state registrate malformazioni congenite e condizioni morbose perinatali.

Brindisi; Regione: Puglia; Estensione: 5.851 ha di terra, 5.597 ha di mare.

Motivazione:

Le attività industriali, chimiche, di produzione energetica, discarica e agricole dell’area hanno portato ad un inquinamento delle acque e dei terreni del SIN brindisino (soprattutto con IPA e metalli pesanti). Per quanto riguarda il polo chimico, le indagini hanno evidenziato una contaminazione generalizzata della falda freatica situata sotto tutte le aree delle diverse aziende presenti nella zona.

I composti contaminanti sono: composti idrocarburici (idrocarburi, BTEX e IPA); composti organo-alogenati ed ammine aromatiche; specie inorganiche metalliche (alluminio, arsenico, berillio, cromo VI, ferro, manganese, mercurio, nichel, selenio); altre specie inorganiche (fluoruri, nitriti e boro).

I suoli sono risultati contaminati da arsenico, rame, mercurio, cadmio, vanadio, zinco, idrocarburi C<12 e C>12, BTEX, IPA, composti organo-alogenati.

Per il polo energetico, le fonti di inquinamento sono riconducibili, oltre alle centrali elettriche, alimentate a carbone e olio combustibile, anche a tutte le strutture, le opere e i servizi di pertinenza gestite dal Consorzio S.I.S.R.I. (tra cui una piattaforma polifunzionale per il trattamento dei rifiuti ed una discarica per rifiuti pericolosi).

In tutte le aree perimetrale dal SIN è stato osservata un’incidenza maggiore di tumore della pleura, nonché un eccesso di mortalità per malformazioni congenite

Taranto; Regione: Puglia; Estensione: 4.383 ha di terra, 7.006 ha di mare

L’Ilva di Taranto. Donato Fasano/AFP/Getty Images

Motivazione:

L’area delle industrie private del SIN ospita, come noto alle cronache anche gli impianti ILVA. Le criticità ambientali sono determinate dalla presenza di industrie siderurgiche, petrolifere e cementiere, che rappresentano le principali fonti di inquinamento per il suolo, il sottosuolo e per le acque di falda, nonché per i sedimenti marini. L’inquinamento prevalente per le diverse matrici ambientali è rappresentato dalla presenza di parametri diversi per: Suolo e sottosuolo (Antimonio, Arsenico, Berillio, Cadmio, Cobalto, Cromo totale, Cromo esavalente, Mercurio, Piombo, Nichel, Zinco, Cianuri, Rame, Vanadio, Idrocarburi C<12 e C>12, IPA singoli e totali, Benzene, Xilene), per cui gli inquinanti maggiormente presenti sono gli IPA (circa il 60% dei superamenti riscontrati) e metalli pesanti; per le Acque sotterranee  (Arsenico, Selenio, Alluminio, Ferro, Manganese, Nichel, Piombo, Cianuri, Cobalto, Cromo totale, Cromo esavalente, Solfati, Nitriti, BTEX, alifatici clorurati cancerogeni e non cancerogeni, IPA singoli e totali, Idrocarburi tot, MTBE).

Il lungo elenco di malattie comprende un aumento tra il 10% e il 15% della mortalità generale e per tutti i tumori in entrambi i generi, nonché un eccesso di decessi per malattie respiratorie acute, dell’apparato digerente; del sistema circolatorio nonché un aumento della mortalità per condizioni morbose di origine perinatale (0-1 anno).

Cengio e Saliceto; Regione: Liguria e Piemonte; Estensione: 22.249 ha

Motivazione:

L’inquinamento delle aree è dovuto prevalentemente alla presenza di impianti chimici con produzione di coloranti e di discariche. In particolare, dalle analisi è emersa la presenza di rilevanti fonti di inquinamento quali: aree di stoccaggio di materie prime pericolose; discariche di rifiuti pericolosi; bacini di lagunaggio di residui di lavorazioni.

La contaminazione dell’area è dovuta alla presenza oltre i limiti di Metalli pesanti (Arsenico, Cromo, Mercurio, Nichel, Rame Piombo, Zinco) e composti organici tra cui Ammine aromatiche, Aromatici alogenati, Fenoli, Idrocarburi Policiclici Aromatici, PCB, Nitrobenzeni, Nitronaftaleni, Nitrobenzeni, diossine e furani.

Nell’area è stato osservato un numero elevato di casi di tumore dello stomaco. Nelle donne inoltre sono stati registrati un numero in eccesso di casi di asma.

PiombinoRegione: Toscana; Estensione: 931 ha di terra, 2117 ha di mare

 

Il porto di Piombino. AGF

Motivazione:

Il SIN comprende principalmente: un polo industriale (chimico e siderurgico) di notevoli dimensioni; l’area portuale di Piombino, caratterizzata sia da traffici mercantili e turistici verso le isole (Elba, Sardegna e Corsica) che dall’attività legata all’industria per l’approvvigionamento di materie prime; l’area della centrale termoelettrica ENEL Torre del Sale, dismessa nel marzo 2015; l’area marina antistante; le discariche di rifiuti esaurite di “Poggio ai Venti”.

Le principali criticità ambientali che si rintracciano sul sito riguardano l’inquinamento atmosferico da polveri, IPA, benzene, ossidi di azoto, ossidi di zolfo e l’inquinamento della falda (Arsenico, Cromo totale, Mercurio, Piombo, Rame e Zinco) e dei suoli (Arsenico, Cromo VI, Ferro, Manganese, Alluminio, Boro).

Il profilo di mortalità osservato nella popolazione residente di Piombino negli uomini mostra un eccesso per le malattie dell’apparato respiratorio, digerente e genitourinario. Nelle donne è presente un eccesso per malattie genitourinarie, del sistema circolatorio e respiratorie.

Massa e Carrara; Regione: Toscana; Estensione: 116 ha di terra

Il Sin di Massa Carrara. Cna

Motivazione:

Il Decreto di perimetrazione del SIN elenca la presenza di diverse tipologie di impianti: industria farmaceutica, petrolchimico, siderurgico, area portuale, amianto, discariche e un inceneritore.

Le principali criticità ambientali riguardano la presenza di metalli, Ammoniaca, IPA, MTBE, BTEX, solventi clorurati, pesticidi clorurati e azotati nelle acque di falda e la presenza prevalente di metalli, sostanze organiche clorurate, pesticidi e loro metabolici, composti azotati, idrocarburi, IPA, fenoli nei suoli.

Per quanto riguarda l’impatto sulla salute, sono stati riscontrati diversi eccessi di casi di malattie: nelle donne è stato rilevato un eccesso per le malattie dell’apparato digerente e genitourinario, oltre che per le malattie respiratorie, per il tumore del colon-retto e del polmone. Negli uomini sono presenti eccessi di mortalità per il tumore del polmone, della pleura, del sistema linfoematopoietico, e per il linfoma non Hodgkin. In entrambi i generi è stato riscontrato invece un eccesso di mortalità per il tumore del fegato. In aggiunta a queste malattie, sono stati riscontrati degli eccessi anche di malattie respiratorie nel loro insieme. Infine, sono stati registrati eccessi di mortalità per malformazioni congenite e per le condizioni morbose di origine perinatale.

Casale Monferrato; Regione: Piemonte; Estensione: 73.895 ha

23/11/2014 Casale Monferrato; Fabbrica abbandonata dell’Eternit. Agf

Motivazione:

Il sito è interessato dalla presenza diffusa di materiali da costruzione contenenti amianto, provenienti dallo stabilimento ex Eternit di Casale Monferrato, nelle forme più svariate: dalle lastre di copertura alle bordure per aiuole, recinzioni, vasche canne fumarie, ecc., oltre agli utilizzi impropri degli sfridi di lavorazione utilizzati come coibente in forma sfusa nei sottotetti di abitazioni o come stabilizzante nella pavimentazione di cortili e strade.

Dal punto di vista degli impatti sulla salute, sono stati registrati eccessi di mortalità per tutte le cause, per tutti i tumori e per le malattie del sistema circolatorio.

Le analisi hanno riscontrato aumenti dei casi di il tumore polmonare negli uomini, e in entrambi i generi per il tumore pleurico.

Sono state poi pubblicate una serie di indagini epidemiologiche condotte a Casale Monferrato e uno studio di coorte occupazionale condotto su 3.443 lavoratori del cemento-amianto della Eternit. In entrambi i generi sono stati osservati eccessi della mortalità per tutte le cause, tumore polmonare, tumore della pleura, tumore del peritoneo e asbestosi. Nelle donne è stato confermato l’aumento della mortalità per tumore dell’ovaio e dell’utero.

Balangero; Regione: Piemonte; Estensione: 314 ha

La ex cava di amianto di Balangero. Wikipedia

Motivazione:

Il Decreto di perimetrazione ha ricondotto la presenza delle fonti di inquinamento delle seguenti tipologie di impianti: amianto, discariche e miniera. Il profilo di mortalità nel SIN mostra, nel complesso delle principali cause di morte, un eccesso della mortalità per tutte le cause in entrambi i generi, per le malattie del sistema circolatorio nelle donne, per le malattie degli apparati respiratorio e digerente negli uomini.

Pieve Vergonte; Regione: Piemonte; Estensione: 15.687 ha

 

Il cartello Syndial indicante l’area da bonificare a Pieve Vergonte. Wikipedia

Motivazione:

In questo SIN, le fonti di inquinamento sono riconducibili alla presenza di impianti chimici e di discariche (RSU, rifiuti speciali non pericolosi, rifiuti da metallurgia Pb, Zn, Cu, cavi elettrici plastificati). Il profilo di mortalità nel SIN di Pieve Vergonte mostra un eccesso tra gli uomini e le donne per tutte le cause, tutti i tumori e per le malattie circolatorie. Inoltre, è stato registrato un eccesso per il tumore del colon-retto tra le donne e per il tumore dello stomaco in entrambi i generi, seppure con stime imprecise.

Sesto San Giovanni; Regione: Lombardia; Estensione: 255 ha

L’ex area Falck, di Sesto San Giovanni. Agf

Motivazione:

Nell’area è stata riscontrata una grave situazione di compromissione ambientale dovuta a un diffuso inquinamento dei suoli da metalli pesanti, PCB, diossina e composti organici, mentre in riferimento alle acque di falda sussiste uno stato di contaminazione da nitrati, metalli (cromo totale, cromo esavalente, alluminio, ferro, nichel, piombo), toluene, idrocarburi e composti organo clorurati (cloroformio, 1,1-dicloroetilene, 1,2-dicloropropano, 1,1,2-tricloroetano, tricloroetilene, tetracloroetilene). Le fonti dell’inquinamento sono state ricondotte alla presenza di discariche e ad un impianto siderurgico.

L’inquinamento ha avuto come effetti sulla salute dei lavoratori di questi stabilimenti un aumento delle malattie dell’apparato respiratorio, acute, croniche e asma. Questo soprattutto a causa dell’esposizione ad agenti sensibilizzanti quali polveri, gas e fumi.

Napoli Bagnoli – Coroglio; Regione: Campania; Estensione: 249 ha di terra, 1.453 di mare.

 

11/04/2013 Napoli, i carabinieri del comando provinciale e quelli del Noe hanno sequestrato l’area ex Italsider gestita dalla Bagnolifutura SpA, società di Trasformazione urbana.
Per la Procura il reato è truffa e disastro ambientale, indagati anche ex vicesindaci

Motivazione:

La presenza di discariche abusive, la contaminazione della falda e dei sedimenti nell’area marino-costiera e la presenza di amianto hanno prodotto le principali criticità ambientali dell’area.

Gli studi sull’area hanno mostrato un eccesso delle malattie degli apparati digerente e genitourinario negli uomini e nelle donne, nonché un aumento dei casi di tumore per queste ultime. Negli uomini sono stati rilevati numerosi casi di tumore alla pleura.

Pioltello RodanoRegione: Lombardia; Estensione: 85 ha di terra

 

07/03/2017 Pioltello (MI). Il sito Polo Chimico, con un’estensione di circa 800.000 m2 nei territori dei comuni di Pioltello e Rodano, si presenta come un agglomerato industriale abbastanza omogeneo. All’interno del sito la società con problemi maggiori di bonifica è l’ex industria chimica Sisas SpA, che occupa un’area di 305 mila m2. La Sisas è finita al centro di una lunghissima e controversa bonifica non ancora ultimata. La Giunta Regionale lombarda il 23 ottobre 2015 ha deciso di acquisire per 17 milioni di euro l’area. Sull’operazione pende un ricorso al Consiglio di Stato. L’area attualmente è inibita al pubblico. Agf

Motivazione:

Il SIN di Pioltello-Rodano include interamente il Polo chimico ubicato al confine tra i territori dei due comuni. L’inquinamento dell’area, oltre che dall’impianto chimico è stato prodotto anche dalle discariche presenti nell’area.

La contaminazione del suolo ha prodotto un aumento dei tumori nella zona, nonché di malattie dell’apparato digerente.

Tito; Regione: Basilicata; Estensione: 315 ha di terra

L’area contaminata di Tito Scalo.

Motivazione:

La contaminazione dell’area è dovuta alla presenza dirifiuti di diversa natura (speciali, pericolosi, assimilabili agli urbani) tra i quali amianto, fosfogessi, scorie e polveri derivanti dall’attività siderurgica, materie prime, prodotti e residui di lavorazione derivanti dalla produzione di concimi a base di fosforo. Si è inoltre rintracciata la contaminazione da triclotroetilene, ferro, manganese.

L’inquinamento, secondo il Decreto di perimetrazione del SIN deriva dalla presenza degli impianti chimico e siderurgico. Il sito ARPA Basilicata riferisce attività di monitoraggio ambientale condotte nel 2003 con rilevazione di metalli pesanti (cromo esavalente, piombo, mercurio), benzene e idrocarburi aromatici, composti organici alogenati e altri idrocarburi.

L’impatto dell’inquinamento ha avuto degli effetti sulla salute delle persone: nella popolazione maschile è in eccesso la mortalità per patologie dell’apparato respiratori, mentre per le donne è stato osservato un eccesso di mortalità per tumori del colon-retto.

Crotone – Cassano – CerchiaraRegione: Calabria; Estensione: 884 ha di terra, 1448 ha di mare

 

La vecchia fabbrica allora di proprietà della Montedison a Crotone, ora abbandonata. Wikipedia

Motivazione:

Le principali criticità del SIN riguardano lecontaminazioni da ammoniaca, fosforite, cloruro di potassio, calcare, pirite ed additivi, quarzite, fosforo e acido fosforico, radioisotopi naturali e metalli pesanti, dovuti principalmente all’attività svolta nelloStabilimento ex Pertusola Sud (ora Syndial), e dalle discariche dell’area.

Gli impatti sulla salute riguardano sia la popolazione maschile che femminile dell’area. Per gli uomini sono stati rilevati dei casi elevati di tutti i tumori, le malattie dell’apparato circolatorio, respiratorio e genitourinario. Nelle donne, oltre alla mortalità per tutte le cause, è in eccesso quella per malattie dell’apparato digerente.

Fidenza; Regione: Emilia Romagna; Estensione: 25 ha

 

Il Sin di Fidenza. Industria e ambiente

Motivazione:

Secondo il Decreto di perimetrazione del SIN, l’inquinamento dell’area è stato prodotto dall’impianto chimico e dalla discarica di rifiuti urbani e speciali presenti.

Le contaminazioni del suolo prodotte hanno portato a un aumento in particolare di malattie dell’apparato digerente. Inoltre, secondo quanto rilevato, l’eccesso di mortalità per tumore dello stomaco osservato tra gli uomini può essere riconducibile a una esposizione occupazionale.

Infine, per quanto riguarda le donne, è stato riscontrato un eccesso di malattie dell’apparato cardiocircolatorio

TriesteRegione: Friuli Venezia Giulia; Estensione: 506 ha di terra, 1.196 di mare.

1979 Trieste, Ilva Italsider, industria di lavorazione di acciaio e metalli; un operaio al lavoro. Agf

Motivazione:

Il Decreto di perimetrazione del SIN ha individuato come fonti di inquinamento la presenza di: impianti chimici, raffineria, impianto siderurgico e area portuale.

Le contaminazioni derivano principalmente dalle attività industriali attive e pregresse, nonché dal riporto di materiali vari (tra i quali spesso rifiuti) per il recupero morfologico e per la bonifica idraulica di aree acquitrinose compresi gli specchi d’acqua sottratti alla laguna.

Nel suolo e sottosuolo sono stati rilevati: piombo, rame, zinco, idrocarburi, IPA, Diossine, Hg, PCB, fitofarmaci e fenolo, amianto. Nelle acque sono state rinvenute diverse sostanze nocive, fra cui arsenico, piombo, boro, IPA, Cromo, Manganese alifatici clorurati cancerogeni. Infine, nei sedimenti marini, sono stati misurati valori non conformi di metalli pesanti, idrocarburi totali, IPA e altre sostanze.

La mortalità della popolazione della zona ha avuto un aumento per varie patologie, fra cui le malattie dell’apparato circolatorio, respiratorio e digerente. Nelle donne è stato riscontrato un eccesso evidente per tutti i tumori. Infine, la relazione tra inquinamento atmosferico e tumore polmonare a Trieste è stata oggetto di due studi caso-controllo che hanno incluso solo uomini e hanno evidenziato un’associazione positiva e rischi maggiori per i residenti nel centro cittadino e nei pressi della zona industriale.

Caffaro di Torviscosa (già Laguna di Grado e Marano); Regione: Friuli Venezia Giulia; Estensione: 201 ha di terra.

 

26/10/2012 Torviscosa, stabilimento SPIN, sito produttivo del Gruppo Bracco dedicato alla produzione di mezzi di contrasto per Raggi X. Agf

Motivazione:

I principali fenomeni di inquinamento si riscontrano principalmente a causa della presenza di numerose discariche di rifiuti industriali. La tipologia di inquinanti rilevati nei terreni è prevalentemente costituita da metalli pesanti (mercurio, cromo, arsenico, piombo, zinco). Per quanto concerne le acque sotterranee si rileva una contaminazione diffusa dovuta principalmente a metalli pesanti e composti organici.

Sul versante dell’impatto sanitario, è stato osservato nella popolazione dell’area del SIN un eccesso di rischio per il tumore dello stomaco. L’eccesso osservato negli uomini è stato ricondotto a fattori ambientali (l’assorbimento gastroenterico come principale via di esposizione a piombo e cadmio, e a nitrati presenti nel bacino scolante della laguna) e occupazionali, vista l’associazione positiva rilevata tra tumore dello stomaco ed esposizione professionale a piombo e cromo esavalente.

Cogoleto-Stoppani; Regione: Liguria; Estensione: 45 ha di terra, 167 ha di mare.

 

La Stoppani di Cogoleto

Motivazione:

Il Decreto di perimetrazione del SIN ha individuato come cause dell’inquinamento dell’area le attività di unimpianto per la produzione del bicromato di sodio (Stoppani) e di una discarica.

La contaminazione prevalente è quella dovuta all’elevata concentrazione di cromo, sia per quel che concerne il suolo che le acque sotterranee. Uno studio aggiuntivo effettuato dal CNR e da ARPA Liguria1 ha analizzato i sedimenti marini, e ha evidenziando alte concentrazioni di metalli pesanti, come cromo esavalente e nichel e, in minore quantità, di argento, mercurio, piombo, rame e zinco

L’area, a causa dell’inquinamento ,ha visto in particolare un aumento per le donne dei casi d’asma, nonché dei decessi per le malattie dell’apparato genitourinario.

Bari – Fibronit; Regione: Puglia; Estensione: 255 ha di terra

 

Fabbrica di amianto Fibronit di Bari. http://atlanteitaliano.cdca.it

Motivazione:

La contaminazione del SIN di Bari è derivante in prevalenza dall’inquinamento dell’azienda Fibronit. La perimetrazione riguarda le aree interamente private dell’ex stabilimento di produzione di cemento-amiantoFibronit ed aree ad esso connesse. L’inquinamento dell’area deriva dall’amianto, contenuti in manufatti, rifiuti, coperture e impianti diffusi nell’area.

L’impatto sulla salute ha comportato un eccesso di mortalità per tutte le cause, per tutti i tumori e per malattie dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio. Inoltre, nelle donne si rileva un eccesso per le malattie dell’apparato digerente e genitourinario.

L’azienda Fibronit di Bari è stata oggetto di due studi di coorte: lo studio Belli e lo studio Coviello. Il primo è stato fatto sui lavoratori dell’azienda, titolari di rendita INAIL per asbestosi, e ha osservato un aumento significativo della mortalità per asbestosi, tumore del polmone, della pleura e del mediastino. Il secondo ha riguardato l’intera coorte, e ha registrato degli eccessi di mortalità per tutte le cause, per le pneumoconiosi e per tutti i tumori (in particolare per i tumori maligni del polmone, della pleura e del peritoneo). Infine, secondo un altro studio, l’impatto dell’esposizione ambientale ad amianto, in quartieri limitrofi all’insediamento produttivo ha osservato nella popolazione residente entro 500 metri dall’impianto un significativo incremento di rischio di mesotelioma di origine non professionale.

Sulcis-Iglesiente-Guspinese; Regione: Sardegna; Estensione: 19.751 ha di terra, 32.416 ha di mare

 

La raffineria Sarach di Sarroch. Imagoeconomica

Motivazione:

L’inquinamento dell’area è stato prodotto dagli impianti chimici, miniere e discariche presenti nell’area. Le principali criticità ambientali che riscontrate sono dovute alla presenza di composti organici e di elevatissime concentrazioni di metalli pesanti in tutte le matrici ambientali (suoli, acque di falda, acque superficiali e sedimenti fluviali).

Dal punto di vista della salute, è stato rilevato un eccesso di mortalità per le malattie dell’apparato respiratorio e l’aumento dei casi di tumore della pleura.

Nei bambini delle scuole elementari di Portoscuso è stata rilevata una frequenza più elevata di sintomi ostruttivi e bronchitici rispetto ai coetanei dei Comuni di confronto; nei bambini di Sarroch la frequenza è più elevata anche per l’asma. È stato rilevato infine un eccesso della mortalità per le condizioni morbose perinatali.

Biancavilla; Regione: Sicilia; Estensione: 330 ha

 

Bambini che giocano nei pressi della cava di monte Calvario. Biancavillaoggi.it

Motivazione:

Il sito è costituito da una cava situata vicino al centro abitato di Biancavilla. Il materiale lapideo prodotto da questa cava è risultato essere contaminato da fluoro-edenite, una fibra asbestiforme.

L’inquinamento prodotto ha portato a un aumento dei livelli di mortalità nell’area, nonché a un aumento di malattie dell’apparato cardiovascolare e dell’apparato. Infine, è stato rilevato un eccesso di mortalità per tumore maligno della pleura.

Livorno; Regione: Toscana; Estensione: 206 ha di terra, 577 ha di mare

 

Porto di Livorno. Agf

Motivazione:

Il sito di Livorno è stato dichiarato “area critica ad alta concentrazione di attività industriali”.

Le maggiori criticità ambientali sono determinate dalle contaminazioni di metalli (ferro, manganese, arsenico, alluminio e nichel), solfati, fluoruri, idrocarburi totali, IPA, cloruro di vinile, MTBE, composti alifatici clorurati, BTEX, cloroformio, 1,2-dicloroetano

Il Decreto di perimetrazione del SIN ha indicato come fonti principali d’inquinamento le attività presenti della raffineria e dell’area portuale.

Dal punto di vista sanitario, è stato riscontrato un aumento della mortalità per tutte le cause e per tutti i tumori. In aggiunta, nelle donne sono stati registrati eccessi per le malattie del sistema circolatorio e per le malattie del sistema digerente. Inoltre, in entrambi i generi, si è riscontrato un eccesso di casi per il tumore del polmone e per il tumore della pleura. Infine, è stato sottolineato un eccesso di mortalità per condizioni morbose di origine perinatale

Terni – Papigno; Regione: Umbria; Estensione: 655 ha

 

07/05/2014. Le acciaierie, fondate nel 1884 con il nome di Società degli Altiforni, Fonderie ed Acciaierie di Terni, allora il maggiore complesso industriale dell’Italia Unita. Agf.

Motivazione:

Il Decreto di perimetrazione del SIN ha individuato quali fonti principali dell’inquinamento dell’area un impianto siderurgico e una discarica di 2a categoria tipo B rifiuti speciali.

Tra gli uomini residenti in questo SIN è stato rilevato un eccesso della mortalità per tutte le cause e per tutti i tumori rispetto all’atteso; tra le donne si è osservato un eccesso di mortalità per tutti i tumori e per le patologie dell’apparato digerente.

Emarese; Regione: Valle d’Aosta; Estensione: 23 ha

 

La zona della miniera di Emarese. La Stampa

Motivazione:

Il decreto di perimetrazione del SIN ha individuato la presenza delle seguenti tipologie di impianti: miniera, amianto e discariche. In particolare, la zona è caratterizzata dalla massiccia presenza di cumuli di materiale contenenti amianto.

L’analisi degli impatti sulla salute ha rilevato un aumento della mortalità per tutte le cause e malattie del sistema circolatorio.

Trento Nord; Regione: Trentino Alto Adige; Estensione: 24 ha

 

Motivazione:

Il SIN è caratterizzato da suoli inquinati dalle passate attività industriali di produzione della Carbochimica Prada, che ha cessato la produzione nel 1984, e della produzione di piombo tetraetile da parte della Società Lavorazioni Organiche Inorganiche (SLOI), attiva dal 1939 al 1978. L’inquinamento prevalente dell’area è costituito da IPA, solventi aromatici, fenoli, piombo totale, piombo organico e mercurio.

Nel SIN è stato segnalato un aumento di mortalità per tumore del colon-retto sia negli uomini sia nelle donne, anche se questi dati sono caratterizzati da stime imprecise.

Brescia -Caffaro; Regione: Lombardia; Estensione: 262 ha

Una vecchia foto dello stabilimento Caffaro a Brescia. http://bresciacaffaro.it/

Motivazione:

L’area è stata perimetrata come SIN a causa di un’evidente contaminazione diffusa da metalli pesanti e PCB riscontrata nel territorio del Comune di Brescia, in particolare in prossimità dello stabilimento Caffaro, e soprattutto nel rinvenimento di elevate concentrazioni di PCB negli alimenti prodotti nella zona nonché nel sangue delle persone residenti. Questa contaminazione è stata ricondotta prevalentemente all’utilizzo irriguo delle acque delle Rogge (un sistema di canali naturali e artificiali che innervano l’intero Sito). In queste acque sono state riscontrate elevate concentrazioni di PCB, che hanno determinato la distribuzione di materiale inquinato sui terreni utilizzati per la produzione dei vegetali destinati all’uso zootecnico.

Dal punto di vista sanitario, i valori osservati per la mortalità per tutti i tumori in entrambi i generi e le malattie respiratorie negli uomini sono stati superiori all’atteso, così come le probabilità di linfoma non Hodgkin.

Broni; Regione: Lombardia; Estensione: 14 ha

 

Una cartolina d’epoca di Broni, con lo stabilimento sullo sfondo. https://bonifica-fibronit-broni.it/storia/

Motivazione:

Il sito è inquinato a causa della presenza di fibre di amianto e comprende le aree dell’ex Fibronit, dell’ex Ecored, della Fibroservice S.r.l.. Gli impianti presenti, attualmente dismessi, erano legati alla produzione di manufatti di cemento amianto (tubi, lastre per coperture, pezzi speciali, ecc.).

L’inquinamento dell’area ha prodotto un aumento dei casi mortalità per patologie dell’apparato cardiovascolare, nonché di casi di tumore maligno della pleura sia negli uomini sia nelle donne risulta in eccesso, con un aumento degli SMR (Rapporti Standardizzati di Mortalità) di più di 10 volte.

Falconara Marittima; Regione: Marche; Estensione: 108 ha di terra, 1.165 di mare.

 

La raffineria Api di Falconara Marittima. Google Maps

Motivazione:

Sul sito sono presenti numerose attività, tra le quali la raffinazione e il deposito di prodotti petroliferi (Raffineria API di Ancona), che hanno determinano differenti problematiche. Suolo, sottosuolo e falda sono risultati fortemente contaminati da idrocarburi leggeri e pesanti, MTBE, metalli pesanti, IPA. Il Sito è interessato in aggiunta dalla presenza di uno stabilimento industriale dismesso che produceva concimi fosfatici e dal relativo arenile prospiciente l’impianto. All’interno dello stesso Sito sono presenti inoltre altre Aziende con situazioni di inquinamento sia dei suoli (metalli pesanti e composti organici etc.) che delle acque di falda (principalmente da solventi clorurati).

L’impatto sulla salute ha prodotto un aumento dei casi malattie respiratorie e casi di tumori al polmone e al colon-retto. Sono risultati in aumento anche i casi di malformazioni congenite con stime imprecise e di malattie dell’apparato genitourinario nel genere femminile.

Serravalle Scrivia; Regione: Piemonte; Estensione: 74 ha di terra

 

La Ecolibarna. Comune di Serravalle SCrivia

Motivazione:

Il SIN di Serravalle Scrivia comprende l’area dello stabilimento ex Ecolibarna (impianto di rigenerazione di olii esausti), e le principali criticità ambientali che interessano l’area sono dovute a contaminazioni da melme acide e discariche industriali.

Il profilo di mortalità nel SIN mostra, nel complesso delle cause di morte, un eccesso nelle donne per tutte le cause e per le malattie dell’apparato circolatorio. L’eccesso nella mortalità per tutte le cause è stato in parte attribuibile all’aumento di rischio per malattie dell’apparato circolatorio.

Laghi di Mantova; Regione: Lombardia; Estensione: 1.027 ha di terra

 

In primo piano il sito inquinato. Sullo sfondo Mantova. Arpa/Google Maps

Motivazione:

Le principali criticità ambientali del SIN riguardano la contaminazione del suolo da metalli, BTEXS, Idrocarburi leggeri e pesanti, e Diossine, mentre le acque di falda presentano una contaminazione da metalli, composti organici aromatici, composti alifatici clorurati cancerogeni, composti alifatici clorurati non cancerogeni IPA, MTBE, ETBE e idrocarburi totali.

L’inquinamento deriva prevalente dalla presenza di vari impianti chimici (metallurgia, cartaria), petrolchimico, raffineria, area portuale e discariche industriali.

L’inquinamento ha prodotto nella zona del SIN un incremento della mortalità e per l’insorgenza di tumori e malattie respiratorie.

Orbetello Area ex-Sitoco; Regione: Toscana; Estensione: 204 ha di terra, 2.645 ha di mare.

 

L’area della ex Sitoco nella laguna di Orbetello

Motivazione:

La situazione ambientale del SIN risulta fortemente compromessa, sia per le aree a terra dello stabilimento ex Sitoco, sia per le aree lagunari ad esso prospicienti e non, che richiedono l’esecuzione di interventi di bonifica volti ad impedire la diffusione dei contaminanti nell’intera area lagunare, parte integrante della Riserva naturale regionale di Orbetello.

Fra le cause principali di inquinamento la presenza di un impianto di produzione di fertilizzanti chimici. Le contaminazioni ambientali della laguna di Orbetello infatti, sono in gran parte dovute agli sversamenti dei residui di lavorazione della produzione di fertilizzanti dell’industria ex Sitoco. L’industria si trova sulla sponda di levante della laguna di Orbetello.

Gli studi sull’impatto sanitario hanno evidenziato un aumento della mortalità in generale nell’area, soprattutto per tumori e malattie genitourinarie per uomini e donne.

Porto Torres; Regione: Sardegna; Estensione: 1.874 ha di terra, 2.748 ha di mare

 

Veduta aerea della zona industriale di Porto Torres. Wikipedia

Motivazione:

Le principali criticità a ambientali, per quel che riguarda il suolo ed il sottosuolo, che si riscontrano nell’area riguardano una compromissione connessa specialmente alla presenza di attività industriali (impianti chimico, petrolchimico, raffineria, centrale termoelettrica, area portuale), nonché di discariche non controllate di rifiuti tossico-nocivi e industriali speciali.

L’inquinamento è stato creato a causa della contaminazione da metalli pesanti BTEXS, idrocarburi Leggeri e pesanti, IPA, Alifatici clorurati cancerogeni. Per quel che riguarda, invece, le acque di falda, l’area marino costiera e le aree fluviali è stata evidenziata una contaminazione di tipo diffuso da metalli, BTEXS, solventi clorurati, IPA, idrocarburi e clorobenzeni. Inoltre, la qualità delle acque dell’area marina è stata compromessa in quanto fortemente condizionata dai reflui industriali e civili. Infine, il Rio Mannu risulta fortemente contaminato a causa dei numerosi processi produttivi industriali ed agricoli della zona, dei diversi scarichi di reflui urbani nonché dello scarico a mare di materiale di dragaggio del porto industriale.

Sul versante della salute, le indagini hanno evidenziato un’aumentata incidenza per tutti i tumori, per le malattie dell’apparato respiratorio, anche acute, e per le malformazioni congenite.

Aree industriali della Val Basento; Regione: Basilicata; Estensione: 3330 ha

 

Fieno nei pressi della Mythen di Ferrandina. Andrea Spartaco

Motivazione:

L’inquinamento del SIN è dovuto alla presenza di diverse tipologie di impianti (chimico e di produzione di manufatti in cemento-amianto).

A livello sanitario, ciò ha comportato, tra gli uomini, un eccesso della mortalità per tutte le cause, sia in assenza sia in presenza di correzione per deprivazione socioeconomica, e un deficit della mortalità per le malattie dell’apparato genitourinario. L’impatto sulle donne riguarda invece l’aumento di casi di malattie dell’apparato respiratorio e per le patologie dell’apparato genitourinario.

Bacino del Fiume Sacco; Regione: Lazio; Estensione: 7.235 ha di terra

 

Un tratto del fiume Sacco. Agf

Motivazione:

La contaminazione dell’area è attribuibile alla presenza di agenti chimici situati nell’area del Comune di Colleferro, occupata fino a trenta anni fa da un’industria chimica, e dove sono stati rinvenuti fusti interrati e scarti di lavorazioni.

La presenza di tali fonti di inquinamento ha impattato negativamente sulla salute delle persone, portando ad un aumento della mortalità per uomini e donne. Tra gli uomini è stato osservato un eccesso di mortalità per tutti i tumori e per le malattie dell’apparato digerente, tra le donne si ha un eccesso di mortalità per le patologie del sistema circolatorio e un difetto di mortalità per tutti i tumori. Inoltre, è stato rilevato un eccesso di casi di tumore dello stomaco e malattie dell’apparato respiratorio.

Milazzo; Regione: Sicilia; Estensione: 549 ha di terra, 218 ha di mare

 

27/09/2014 Milazzo, una nube nera persiste nel cielo dopo l’incendio nella raffineria. Agf

Motivazione:

Le principali criticità ambientali riscontrate nel sito derivano dalla presenza di varie attività industriali(impianti per la produzione di apparecchiature elettriche, una raffineria, un impianto siderurgico e una centrale elettrica) poste in prossimità della zona costiera alcune delle quali fortemente inquinanti, oltre a discariche abusive ed abbandonate. In particolare, sono state rilevate consistenti contaminazioni da idrocarburi, metalli pesanti, BTEX, IPA.

Tale inquinamento ha avuto diversi effetti sulla salute delle persone residenti o lavoranti nell’area. Per quanto riguarda gli uomini, è stato valutato un eccesso per le malattie dell’apparato genitourinario e un difetto per le patologie dell’apparato respiratorio. Uno studio di coorte occupazionale sugli ex lavoratori di una industria di manufatti in cemento-amianto nel Comune di San Filippo del Mela ha analizzato la mortalità per cause asbesto-correlate e l’incidenza del mesotelioma. Pur con dei limiti, dovuti all’impossibilità di ricostruire gli anni-persona a rischio, l’indagine ha evidenziato un eccesso dell’incidenza di mesotelioma ed eccessi di mortalità per tumore maligno della pleura, del polmone e per pneumoconiosi. Infine, altri effetti sono stati riscontrati anche sui bambini, per cui risulta un eccesso la mortalità nel primo anno di vita per alcune condizioni morbose di origine perinatale.

Bussi sul Tirino; Regione: Abruzzo; Estensione: 232 ha di terra

 

Marzo 2007, la scoperta di una discarica abusiva a Bussi sul Tirino. Indagini su materiali tossici rinvenuti dal corpo forestale accanto al viadotto dell’Autostrada A25. CIirca 250.000 tonnellate di sostanze altamente inquinanti (Tetracloriro di carbonio, cloroformio, idrocarburi paraffinici, tetracloroetilene). Agf

Motivazione:

L’individuazione del sito è scaturita da indagini ambientale della Procura della Repubblica di Pescara, con la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato, che hanno rintracciato uno sversamento di rifiuti contaminato da metalli pesanti, composti organoalogenati, IPA ed altre sostanze pericolose. A questo si somma l’inquinamento proveniente da ulteriori discariche che sono state individuate in prossimità del polo industriale di Bussi.

A livello sanitario, è stato riscontrato un eccesso di casi di tumori, legati sia ad un’esposizione ambientale che professionale dei soggetti malati.

Officina Grandi Riparazioni ETR Bologna; Regione: Emilia Romagna; Estensione: nd.

 

La copertina del ‘Dossier amianto’, a cura della RSU OGR Bologna. https://afevaemiliaromagna.org/storie-reali/ogr-officine-grandi-riparazioni-ff-ss-bologna/

Motivazione:

Le cause dell’inquinamento del SIN sono riconducibili prevalentemente alla presenza dell’amianto nell’area.

L’impatto sulla salute dei lavoratori ha comportato un aumento per uomini e donne di patologie e casi di mortalità connessi all’esposizione all’amianto.



Di seguito i 17 siti siti la cui bonifica risulta essere di competenza regionale

Fonte Data Room Corriere della Sera, 2018

Fiumi Saline e AlentoRegione: Abruzzo; Estensione: 1137 ha terra, 770 ha mare

Il letto del fiume Saline è una discarica a cielo aperto. https://www.primadanoi.it/video/545615/Fiume-Saline–ecco-l-inferno.html

Origine: 

Impianto Manifatturiero; Discariche; Rifiuti. Presenza di numerosi abbandoni di rifiuti e discariche abusive realizzate in aree che spesso risultano ex cave e da scarichi liquidi incontrollati lungo i due fiumi.

Aree del Litorale VesuvianoRegione: Campania; Estensione: 9.615 ha di terra, 6.698 ha di mare

L’area del litorale vesuviano. Arpa

Motivazioni:

Discariche; Rifiuti; Amianto. I dati di mortalità mostrano eccessi per le malattie degli apparati digerente e genitourinario negli uomini e nelle donne. Eccesso nelle donne per tutte le cause e per tutti i tumori. Negli uomini tantissimi i casi di tumore alla pleura.

Litorale Domizio Flegreo e Agro Aversano; Regione: Campania; Estensione: 15.7025 ha terra, 22.412 ha di mare

L’Esercito nella ‘terra dei fuochi’: 2014, Melito di Napoli, cento militari pattugliano le zone a rischio contro lo sversamento illegale. Agf

Motivazione:

Discariche; Rifiuti. Le principali criticità ambientali riguardano lo smaltimento abusivo dei rifiuti solidi e liquidi e le contaminazioni da diossina.

Nel SIN sono stati osservati eccessi della mortalità in entrambi i generi per tutti i principali gruppi di cause, con eccessi di mortalità per il tumore polmonare, epatico e gastrico, del rene e della vescica.

PianuraRegione: Campania; Estensione: 156 ha

I rilievi dei carabinieri del Noe nell’ambito dell’inchiesta sulla bonifica della discariche a Pianura. Carabinieri

Origine:

Discariche; Rifiuti

Sassuolo; Regione: Emilia Romagna; Estensione: nd

Il distretto ceramico di Sassuolo. http://sassuolo2000.it/

Motivazione:

Impianto Manifatturiero.

Tali aree sono identificabili, nella maggior parte dei casi, nelle pertinenze esterne agli stabilimenti ceramiciutilizzate in passato come discariche di scarti e/o rifiuti del ciclo produttivo delle piastrelle. Le criticità ambientali sono rappresentate da elevate concentrazioni di metalli, in particolare Piombo e per quel che concerne il sottosuolo e le acque contaminazioni da materiali a base silico-alluminosa, contenenti metalli pesanti ed alcalino-terrosi.  Il profilo di mortalità del SIN mostra, tra le principali cause di morte, eccessi tra gli uomini per tutte le cause, malattie del sistema circolatorio e dell’apparato respiratorio; tra le donne eccessi per malattie dell’apparato digerente.

FrosinoneRegione: Lazio; Estensione: 119 ha

Frosinone. Agf

Motivazione: 

Discariche. Nel sito insiste una importante contaminazione sia per quel che concerne il suolo che per le acque di falda, tali contaminazioni sono caratterizzate principalmente da metalli pesanti, alifatici clorurati e composti aromatici.

Tra gli uomini, eccesso di mortalità per tutti i tumori e per le malattie dell’apparato digerente, tra le donne, eccesso di mortalità per le patologie del sistema circolatorio e un difetto di mortalità per tutti i tumori. Eccesso per tumore dello stomaco e per le malattie dell’apparato respiratorio tra gli uomini.

PitelliRegione: Liguria; Estensione: 338 ha di terra, 1.571 ha di mare

La discarica di Pitelli

Motivazione:

Discariche; Rifiuti; Cantieristica. La contaminazione deriva dalla presenza di numerose discariche nonché dalle attività industriali e portuali presenti sulla terraferma. Le principali criticità ambientali per le acque sotterranee sono dovute alla presenza di Manganese, Arsenico, PCB, Selenio, Mercurio, Cloroformio, Solfati e metalli pesanti. Per quel che concerne, invece, il suolo e sottosuolo, in questi si rileva una presenza al di sopra dei limiti consentiti di piombo, zinco, mercurio, arsenico, vanadio, idrocarburi, rame, cadmio, PCB, idrocarburi C>12 e IPA.

Nel SIN risultano in eccesso la mortalità per tutti tumori e per le malattie dell’apparato respiratorio negli uomini. Risultano in eccesso negli uomini la mortalità per il tumore dello stomaco, del polmone, della pleura e per malattie dell’apparato respiratorio.

Milano BovisaRegione: Lombardia; Estensione: 43 ha

Gasometro alla ‘Goccia’, Bovisa

Motivazione: 

Ex Produzione gas; Stoccaggio Idrocarburi. Per quanto riguarda la contaminazione di suolo e sottosuolo si sono riscontrati superamenti diffusi dei limiti previsti per l’utilizzo residenziale – verde pubblico per i parametri di metalli pesanti (arsenico, rame, piombo e zinco), cianuri, fenoli, IPA, idrocarburi pesanti (C>12). Per quanto riguarda le acque di falda si rintraccia una contaminazione da organoclorurati cancerogeni, da Benzene, p-Xilene, Idrocarburi totali, benzo (a) pirene, CrVI e Manganese.

Basso bacino del fiume ChientiRegione: Marche; Estensione: 2.641 ha terra, 1191 ha mare

Pesci morti nell’Ete, affluente del Chienti. Comitato Salute e conservazione del territorio per Corridonia

Motivazione: 

Impianto Manifatturiero.

Il sito è interessato da una diffusa contaminazione della falda prevalentemente da composti organo alogenati.

Eccesso per malattie dell’apparato genitourinario negli uomini e di malattie del sistema circolatorio nelle donne. Eccesso della mortalità per alcune condizioni di origine perinatale nei bambini minori di un anno.

Campobasso – Guglionesi II; Regione: Molise; Estensione: 4 ha

Una discarica a Guglionesi. Arpa

Motivazione: 

Rifiuti

Basse di Stura (Torino); Regione: Piemonte; Estensione: 163 ha

Motivazione:

Siderurgico; Discariche.

L’area è stata oggetto di smaltimento anche abusivo di rifiuti industriali e non fin dal secondo dopoguerra. Le principali tipologie di rifiuti sono riconducibili alle attività siderurgiche, come sali da rifusione dell’alluminio e scorie di fonderia. Altre tipologie di rifiuti sono costituite da fanghi e morchie oleose, idrocarburi, etc.

La Maddalena; Regione: Sardegna; Estensione: nd

La Maddalena, ex Arsenale, inquinamento del fondale marino. https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/

Motivazione:

La contaminazione del suolo e delle acque è dovuta alla presenza di IPA, metalli pesanti, mercurio, Idrocarburi C<12, Idrocarburi C>12 e composti organici volatili.

Strillaie; Regione: Toscana; Estensione: 53 ha

Arpat

Motivazione:

Discariche; Rifiuti

Bolzano; Regione: Trentino Alto Adige; Estensione: 26 ha

L’area inquinata della ex-Speedline di Bolzano. EUT Engineering

Motivazione:

Impianto Chimico. È stato osservato un eccesso, seppure caratterizzato da una stima imprecisa, della mortalità per alcune condizioni morbose di origine perinatale. Sono stati rilevati eccessi di mortalità e di casi di demenze per il totale di uomini e donne.

Mardimago – Ceregnano; Regione: Veneto; Estensione: 57 ka

Protesta dei cittadini della zona. Polesine Azzurra

Motivazioni:

Impianto Manifatturiero; Discariche.

Le criticità ambientali che interessano l’area privata riguardano principalmente la presenza di varie tipologie di rifiuti interrati ed abbancati (fluff, Sali da conceria, resi da edicola ecc), invece, per quel che concerne l’area pubblica, questa è interessata da smaltimento abusivo di rifiuti.

Bacino Idrografico del fiume Sarno; Regione: Campania; Estensione: 42.664 ha

Il fiume Sarno sepolto dalla plastica.

Motivazione:

Impianto Manifatturiero; Rifiuti.

Nell’area l’inquinamento ha prodotto una contaminazione delle acque superficiali e di scarico derivanti da insediamenti civili, dagli insediamenti industriali e dall’attività agricola. Inoltre l’inquinamento è stato causato dall’abbandono incontrollato di rifiuti di varia origine.

Cerro al Lambro; Regione: Lombardia; Estensione: 6 ha

Riozzio, frazione di Cerro al Lambro. La ex fabbbrica chimica militare Saronio. Roby Bettolini

Motivazione:

Discariche; Rifiuti.

Il sito è stato inquinato dallo scarico abusivo di melme acide, derivanti dalla raffinazione degli oli usati e di terre decoloranti esauste. Nelle aree sono state rintracciate molteplici sostanze in concentrazioni superiori alla vigente normativa in materia di bonifiche per i suoli a uso residenziale, in particolare si tratta di contaminazioni da metalli ed idrocarburi, fenoli e cadmio.

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