Rissa al Saint Tropez a Fregene, in provincia di Roma, nel giorno di Pasquetta: tre ragazzi vengono massacrati dal branco. Caccia alle quindici persone che hanno preso parte alla zuffa. Lo riporta Il Mattino.
Fregene, rissa nel giorno di Pasquetta: vittime tre ragazzi
Scene di far west durante un Lunch Show Club organizzato al Saint Tropez nel giorno di Pasquetta. Intorno alle 19 di sera, a ridosso della pista sulla spiaggia, è nato un diverbio tra due ragazzi. Dalle parole si è presto passati ai fatti, uno avrebbe colpito l’altro con un pugno in faccia. Il ragazzo sarebbe caduto a terra mentre continua a prendere i colpi, insultato anche da una ragazza. Un amico cerca di difenderlo e ne nasce una rissa.
Sul posto interviene il personale della sicurezza privata che riesce a dividerli ma qualcuno perde il controllo e un paio di giovani, residenti del posto, ne escono con il viso tumefatto.
La testimonianza
“Prima sono stati aggrediti da ragazzi mai visti con tatuaggi sul collo e lacrima tatuata sotto l’occhio – racconta Alessandro – hanno scatenato la rissa senza alcun motivo e uno di questi ragazzi si è addirittura messo a urlare di essere stato in carcere aggiungendo che non aveva paura di nessuno. Purtroppo, i vigilantes, invece di sedare gli scontri hanno preso di mira i miei amici, usando calci e pugni. Il 113 non ha risposto subito e i miei amici sono andati a sporgere denuncia ai carabinieri”.
I giovani vengono allontanati dal locale e poco dopo anche un gruppo di una quindicina di ragazzi e ragazze. Una volta sul lungomare però lo scontro si riaccende. Un ragazzo, Matteo che lavora al chiosco del Sogno del Mare, con un’amica ha visto un amico coinvolto nel parapiglia e cerca di portarlo via, ma viene colpito in faccia. Lo accerchiano e lo picchiano anche quando è a terra, nonostante la sua ragazza inizi ad urlare.
“C’era un ragazzo a terra con la faccia piena di sangue – dice – mi sono fermata per prestare aiuto. Ho preso il telefono per chiamare i soccorsi rimanendo in macchina, ma un gruppo di ragazze tra i 16 e i 18 anni mi è venuto vicino e ha cominciato a insultarmi, pensavano che stessi facendo un video, ma io chiamavo il 113. Ho provato a ripartire. Mi hanno accerchiata e dato uno schiaffo in faccia dal finestrino aperto”. Marianna corre dai carabinieri di Fregene, ma “non c’erano pattuglie disponibili per andare sul lungomare. La situazione era esplosiva con migliaia di persone fuori controllo e nessuna auto delle forze dell’ordine”.