Rkomi torna a Sanremo con Il ritmo delle cose, un brano dal sound elettro-pop e radiofonico, prodotto anche da Shablo, che esplora il bisogno di dare ordine al caos emotivo. Dopo il debutto all’Ariston nel 2022 con Insuperabile, l’artista milanese sceglie di portare in gara una canzone che parla di solitudine, relazioni e isolamento digitale, citando riferimenti artistici e psicologici come Piero Manzoni e le macchie di Rorschach.
Il testo di Il ritmo delle cose – Rkomi
Dove sono i soldi adesso
Che sei rimasta sola?
Pornografia ma senza sesso
Effetto senza droga
Dov’è il tuo Dio?
Pensavo poveri poveri noi
Non sono problemi tuoi
Il caos non sciopera mai
Ovunque prende forma
Ultimamente fumo ed esco
Veramente poco
Sto in mutande mentre fisso
Stupidamente il vuoto
Ancora e poi di nuovo
Finché l’alba va via dalla via
Non mi è più chiaro se sia
Musica o burocrazia
Questo caos che forma
Il ritmo delle cose
Il ritmo che ci muove
Ci corre nella gola
Ci spezza le parole
È il ritmo delle cose
E ti stancherai come fai coi vestiti
Mi romperai come i tuoi giochi preferiti
Quante cose distruggiamo costruendo
È un violento decrescendo
È un moderno decrescendo
È un inferno a fuoco lento
Amore senza sentimento
È un violento decrescendo
E ti stancherai come fai coi vestiti
Mi romperai come i tuoi giochi preferiti
Quante cose distruggiamo costruendo
È un violento decrescendo
Si può fermare la pioggia
Ma è inutile scomodare i cieli
Se in quelle macchie di Rorschach
Ci vedo cose, le più crudeli
Buttati nel mondo, siamo alla prova
Come si lancia per caso un bouquet da sposa
Esco da un’altra festa, esco dall’algoritmo
Ritrovo la bellezza solo dietro l’imprevisto
È caos che corre
Che lento muore
Il ritmo delle cose
Il ritmo che ci muove
Ci corre nella gola
Ci spezza le parole
È il ritmo delle cose
E ti stancherai come fai coi vestiti
Mi romperai come i tuoi giochi preferiti
Quante cose distruggiamo costruendo
È un violento decrescendo
È un moderno decrescendo
È un inferno a fuoco lento
Amore senza sentimento
È un violento decrescendo
E ti stancherai come fai coi vestiti
Mi romperai come i tuoi giochi preferiti
Quante cose distruggiamo costruendo
È un violento decrescendo
Forse solo la stanchezza
Ti porta dentro quella stanza
Che hanno chiamato libertà
Di dire no, di dire basta
Questo casino mi somiglia
È il lato oscuro in piena vista
O è forse merda di un artista
È il ritmo delle cose
Il ritmo che ci muove
Ci corre nella gola
Ci spezza le parole
È il ritmo delle cose
E ti stancherai come fai coi vestiti
Mi romperai come i tuoi giochi preferiti
Quante cose distruggiamo costruendo
È un violento decrescendo
È un moderno decrescendo
È un inferno a fuoco lento
Amore senza sentimento
È un violento decrescendo
E ti stancherai come fai coi vestiti
Mi romperai come i tuoi giochi preferiti
Quante cose distruggiamo costruendo
È un violento decrescendo
Il significato
La canzone nasce dal desiderio di trovare un equilibrio nel disordine delle emozioni e delle relazioni umane. Rkomi descrive il pezzo come un tentativo di dipingere il momento storico attuale, caratterizzato da un forte attaccamento alla tecnologia e alla solitudine imposta dal digitale. Il testo è stato scritto in modo spontaneo: i primi versi appartenevano a un altro brano più energico, ma quando ha deciso di riprenderli, si è lasciato trasportare da un flusso di coscienza, mescolando pensieri e immagini in modo naturale.
Il ritorno a Sanremo e la preparazione
Dopo la prima esperienza al Festival, Rkomi ha scelto di tornare sul palco dell’Ariston in un momento della sua carriera in cui sentiva il bisogno di esprimersi e comunicare. “Quale occasione migliore di Sanremo?” afferma l’artista, che si sta preparando intensamente per affrontare l’esibizione. Essendo un pezzo veloce e ritmato, si allena ogni giorno correndo sul tapis roulant per migliorare il fiato e evitare di biascicare le parole.
Con Il ritmo delle cose, Rkomi propone una riflessione musicale sul caos dei sentimenti e la solitudine del mondo digitale, in un mix di energia, introspezione e riferimenti culturali. Un brano che, come dice lui stesso, non vuole solo far ballare, ma anche far riflettere.