Asportato un tumore ‘grosso come un cocomero’ a Roma. Una giovane donna di 35 anni, affetta da una tosse secca persistente, ha scoperto tramite un’ecografia la presenza del male nel torace. Presso il Policlinico Gemelli, è stato effettuato un intervento chirurgico delicato per rimuovere questo raro tumore.
Roma, asportato tumore grande come un cocomero
Affanno, dolore e una tosse secca persistente sono stati i sintomi che hanno spinto Sara (nome di fantasia) a sottoporsi a una radiografia del torace. Il referto ha sorpreso tutti: un timoma, grande come un cocomero, occupava l’intera metà sinistra del torace, comprimendo cuore, aorta e vene polmonari. Presso il policlinico Gemelli di Roma, i medici delle unità di chirurgia toracica e cardiochirurgia hanno collaborato con successo per rimuovere la neoplasia.
“La paziente presentava una massa di notevoli dimensioni che occupava l’intera area centrale del torace (mediastino) e la metà sinistra. È stato immediatamente richiesto un approfondimento tramite TAC, che ha sollevato il sospetto di una grande neoplasia del timo, nota come timoma, confermato successivamente da una biopsia chirurgica”, ha dichiarato Maria Letizia Vita, dirigente medico della UOC di Chirurgia Toracica del Policlinico Gemelli e docente presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Toracica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Sara aveva consultato specialisti in tutta Italia, ma tutti avevano escluso la possibilità di un intervento chirurgico. Successivamente, si era sottoposta a cicli di chemioterapia e radioterapia, ma senza ottenere i risultati sperati. Al Gemelli, le è stata offerta una nuova speranza: “Il suo caso era estremamente complesso, poiché il timoma, delle dimensioni di un’anguria, era fortemente adeso al polmone sinistro, al pericardio (il sacco che avvolge il cuore) e ai grandi vasi toracici (arco dell’aorta e vene polmonari)”.
L’operazione
L’operazione comportava un alto livello di rischio, ma i medici del Gemelli hanno proceduto con l’intervento. “A causa dell’estensione della neoplasia, abbiamo dovuto adottare un approccio chirurgico tipico degli interventi di cardiochirurgia maggiore, eseguendo una sterno-toracotomia sinistra. L’intervento ha avuto una durata superiore a 6 ore. Il recupero post-operatorio della paziente è stato eccellente”, ha dichiarato il professor Stefano Margaritora, Ordinario di Chirurgia Toracica all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore della UOC di Chirurgia Toracica della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS. “Qui al Gemelli sono rinata due volte: la prima 35 anni fa (la giovane è nata al Gemelli, ndr), la seconda oggi”, ha dichiarato la paziente al risveglio. L’intervento era estremamente complesso e considerato un’ultima risorsa.
“Ma, considerando che si tratta di una paziente giovane, il professor Margaritora spiega: dopo aver chiarito il rischio chirurgico, che è molto elevato sia durante l’intervento che nel periodo post-operatorio, abbiamo deciso di procedere. Un intervento di tale complessità può essere realizzato solo in una struttura come il Gemelli, che dispone di tutte le specialità e delle tecniche chirurgiche necessarie. Affrontare questa operazione insieme ai colleghi cardiochirurghi nelle sale operatorie dedicate, con la possibilità di utilizzare la circolazione extracorporea, di eseguire manovre di cardio-anestesia salvavita e di implementare tecniche per il recupero del sangue intraoperatorio (alla fine, la ragazza ha ricevuto solo due trasfusioni nonostante la complessità dell’intervento), ha reso questa procedura complessa e radicale molto più sicura per la paziente.”