Scandalo “fughe indotte” nei centri di accoglienza a Roma. Prima regisbravano i minori e poi li inducevano a scappare scavalcando il cancello anche in tarda nottata.
Minori indotti a scappare nei centri di accoglienza
Un’indagine durata circa 3 anni quella portata avanti dagli uomini del reparto Sicurezza Pubblica Emergenziale (Spe) del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, sulle “strane” dinamiche della gestione delle centinaia di minori stranieri non accompagnati, da parte del centro di primissima accoglienza (Misna) di Via Annibale Maria di Francia 6.
Alcune indagini, partite nel 2017 con pedinamenti ed intercettazioni telefoniche ed ambientali eseguite dai caschi bianchi romani, hanno permesso far luce su alcuni episodi scandalosi. Gli educatori e psicologi, inducevano alla fuga i minori, nella maggior parte dei casi di etnia rom, non senza prima averne registrato l’ingresso al fine di assicurare alla struttura la retta giornaliera (circa 120 euro).
I minori, anche di dieci anni, venivano costretti a scappare scavalcando il cancello, persino a tarda notte, agevolando la cosa mediante il posizionamento di cassonetti a ridosso dell’entrata.
Gli arresti
Sono 22 le misure cautelari personali emesse dalla Procura della Repubblica di Roma ed eseguite sin dall’alba di questa mattina, 16 arresti e per 6 l’obbligo di firma. Per E. S. rappresentante legale e C. C. responsabile della struttura e V. M. vice responsabile del centro si sono aperte le porte del carcere.