Chi è il 61enne Costantino Bonaiuti, accusato di aver ucciso la sua ex compagna Martina Scialdone? L’ennesimo femminicidio si è consumato venerdì sera davanti agli occhi dei passanti. L’avvocata di 34 anni è stata uccisa con un colpo di pistola al petto sparato a pochi metri dall’ingresso di un ristoante.
Roma, chi è Costantino Bonaiuti: l’uomo che ha ucciso l’ex compagna
L’uomo è un ingegnere impiegato all’Enav, società che si occupa di assistenza ed il controllo del traffico aereo, e sarebbe anche sindacalista per l’Assivolo. Secondo i primi riscontri aveva un porto d’armi per uso sportivo e la pistola che avrebbe usato per uccidere la vittima era detenuta legalmente.
Il movente del delitto
Un passato difficile, la malattia, l’isolamento. Ma la molla che ha armato la calibro 22 di Costantino Bonaiuti, sarebbe stata la fine della relazione con Martina Scialdone, l’avvocatessa 34enne con cui da diversi anni aveva avuto una storia. Di più: l’ombra di un altro uomo a cui la ragazza si stava interessando. Gli agenti della squadra Mobile e del commissariato Tuscolano stanno ricomponendo i pezzi intorno al dramma che venerdì notte si è consumato davanti al ristorante Brado di via Amelia 42, per confermare il movente di quel colpo di pistola sparato al petto della ragazza.
Chi era Marina Scialdone
Scialdone invece lavorava in uno studio legale specializzato in vertenze aziendali e finanziarie con sede ai Parioli. Una giovane professionista con una promettente carriera e una vita davanti a sé. La donna era esperta di di diritto di famiglia e si era occupata anche di separazioni e divorzi. Secondo le testimonianze raccolte, per lavoro aveva avuto a che fare anche con casi di maltrattamenti.
Il femminicidio
Il femminicidio è avvenuto a Roma, nella zona di Furio Camillo, al Tuscolano. Stando a quanto accertato finora, Amelia, Scialdone e Bonaiuti stavano cenando. Tra i due sarebbe nata una discussione sempre più animata, tanto da attirare l’attenzione dei gestori del locale e degli altri avventori.
A quel punto l’uomo sarebbe uscito dal ristorante, mentre Scialdone avrebbe cercato rifugio in bagno prima di uscire a sua volta. Una volta fuori, il 61enne l’avrebbe minacciata chiedendole di accompagnarlo alla macchina parcheggiata poco lontana, e una volta nei pressi dell’auto avrebbe estratto la pistola e fatto fuoco, a bruciapelo. Non è chiaro ancora quanti colpi avrebbe esploso, ma uno ha raggiunto la giovane donna al petto.
Scialdone, ferita a morte, è riuscita a percorrere qualche decina di metri, arrivando a pochi passi dall’entrata del ristorante, dove si è accasciata. Nel frattempo sul posto sono arrivati ambulanza e volanti della polizia, impegnate in una serie di controlli in zona.
I soccorsi
Sul luogo sono intervenuti i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che accertare il decesso della donna: fatale il colpo di pistola. Bonaiuti è stato arrestato poco dopo.