Cronaca

Volontari danno pasti caldi ai senzatetto, arrivano i carabinieri: “Non potete, è vietato”

Roma, pasti ai senzatetto: alla stazione arrivano i carabinieri, i volontari sono stati immediatamente fermati dal vigilante

Rabbia a Roma dove i carabinieri hanno fermato dei volontari intenti a donare pasti ai senzatetto. È accaduto nella serata di ieri, giovedì 3 febbraio, quando l’associazione Casa Famiglia Lodovico Pavoni, fondata da padre Claudio e oggi, dopo la sua morte, gestita da padre Carlo era pronta a partire.

Dopo la preghiera, infatti, i volontari partiranno con 8 macchine e un furgone carichi di vestiti, giubbotti e coperte (raccolti e sanificati prima della consegna); acqua e cibo, dai piatti caldi fino alla frutta e i dolci: fra i luoghi scelti per aiutare, anche la Stazione Termini. Come sta succedendo nelle ultime 2 settimane, però, la società Grandi Stazioni ha ribadito che è vietato dare da mangiare all’interno della stazione.

Roma, pasti ai senzatetto: arrivano i carabinieri

Mauro Terzoni, uno dei volontari dell’associazione Lodovico Pavoni, intervistato da Fanpage.it ha raccontato cosa è accaduto: “Anche ieri sera è stato ribadito il divieto di dare da mangiare a chi si trova all’interno della stazione: ieri c’erano 4 persone che non stazionano all’esterno perché non hanno coperte e rischierebbero di morire di freddo – dice – uno di loro non aveva neppure una coperta per ripararsi, così gli ho dato un sacco a pelo.”

Appena arrivati alla stazione Termini, i volontari sono stati immediatamente fermati dal vigilante che gli ha detto che non sarebbero potuti entrare e che ha chiamato i carabinieri una volta che hanno varcato l’entrata della stazione. “Una volta arrivati i carabinieri ci hanno detto che non potevamo stare lì. Io ho chiesto il perché: ci sono milioni di persone che transitano e mangiano all’interno della stazione, dove ci sono anche appositi punti ristoro: noi diamo solo questi 4 pasti e poi torniamo anche pulire – ha detto Terzoni – quindi abbiamo continuato a dare da mangiare a quelle quattro persone, poi mi hanno identificato.

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