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Roma, picchiata, umiliata e stuprata per anni dal padre: ragazza salvata dalla sua insegnante

È stata salvata dalla sua insegnante del liceo una ragazza cinese residente a Ponte Milvio (Roma) che per anni è stata picchiata, umiliata e stuprata dal padre. Come è emerso nel corso del processo la giovane è stata costretta fin da piccola a lavorare, anche per 12 ore al giorno. Inoltre, subiva violenze psicologiche e maltrattamenti “che la facevano sentire inadeguata”.

Ragazza picchiata, umiliata e stuprata per anni dal padre: al via il processo a Roma

Il processo è in corso per il tribunale di Roma. La giovane dopo anni di abusi ha deciso di raccontare alla sua insegnante dei giorni trascorsi a lavorare nel negozio di casalinghi a Ponte Milvio e le notti in cui il padre entrava nella sua cameretta mentre la madre si girava dall’altra parte.

Mi diceva che urlava così forte che il padre era costretto a smettere di farle del male per paura di essere scoperto” sono le parole della professoressa nel corso del processo. La ragazza dopo aver denunciato è scappata di casa. Lo riporta La Repubblica.

“La cosa più bella – ha spiegato in aula, l’insegnante – è stata vederla ritornare, non a sorridere, perché non sorrideva più, ma ad avere forza e determinazione. Ha fatto un esame di maturità come non avevo mai visto fare”.

Le violenze psicologiche e i maltrattamenti oltre agli abusi

La ragazza era vittima di violenze psicologiche e maltrattamenti “che la facevano sentire inadeguata e sminuita” come ha confermato anche la professoressa. “Poi ha parlato di molestie sessuali che andavano avanti da quando era alle medie, di lividi sul seno e sul petto” spiega la docente che ha spinto la giovane ad incontrare la psicologa della scuola.

Poi la ragazza si è rivolta al centro Differenza Donna ed è stata avviata un’indagine. “Durante il periodo del Covid la ragazza non riusciva a contattare la scuola, pensavo ci fosse una situazione di indigenza, ma non era così” racconta l’insegnante in aula.

In quel periodo la ragazza veniva svegliata di notte, si sentiva toccare, “filmare, fotografare”. Fin da piccola è stata costretta a lavorare, anche per 12 ore al giorno e a subire violenze sessuali da parte del padre. Il suo unico punto di riferimento era la sorella maggiore.

Quando quest’ultima ha deciso di trasferirsi qualcosa è scattato anche nella giovane “Era terrorizzata, diceva di dover scappare di casa“. La ragazza così è stata accolta in una casa famiglia e ha potuto riprendere in mano la sua vita.

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