Dopo il ritrovamento del primo scheletro il 20 settembre, sono venute alla luce altre due sepolture di età tardo antica durante gli approfondimenti effettuati dalla Soprintendenza Speciale di Roma nello scavo Acea di Piazzale Ostiense, proprio di fronte all’uscita della Metro Piramide.
Roma, ritrovati due scheletri in zona Parmenide
I lavori di archeologia preventiva hanno portato alla luce i resti di una donna e di un bambino, vicino alla prima sepoltura. La presenza di numerosi chiodi porta a ipotizzare che la inumazione sia avvenuta in una cassa, il cui legno è deperito nel corso dei secoli: il fanciullo era deposto all’altezza dell’anca della donna.
Le tre sepolture, prive di corredo, fanno parte della necropoli Ostiense, sorta nel I secolo a.C. ai lati della via consolare e sopravvissuta per molti secoli. Si tratta di tombe molto povere di età tardo antica (IV-VI secolo d.C.), già ampiamente compromesse da precedenti lavori per i sotto servizi (acqua, elettricità).
Lo scavo archeologico fa parte di un cantiere di Acea per il rinnovamento dell’illuminazione della piazza, ha una lunghezza di 6 per una profondità di 1,70 metri, e sarà ultimato nei prossimi giorni.
Nei prossimi mesi la Soprintendenza promuoverà indagini scientifiche e antropologiche sugli scheletri per ottenere ulteriori informazioni sui defunti sepolti.