Cronaca

Roma, trovato morto Massimo Raffi: la guardia giurata era scomparsa da Capodanno. Ipotesi suicidio 

Roma Massimo Raffi morto
Massimo Raffi
Roma Massimo Raffi morto

Si sono conclude in modo drammatico le ricerche di Massimo Raffi: il 42enne, di professione guardia giurata, scomparso da Capodanno da Montelibretti (periferia di Roma) è stato trovato morto all’interno della sua auto. L’ipotesi è che l’uomo si sia tolto la vita.

Roma, scomparsa di Massimo Raffi: trovato morto il 42enne

Massimo Raffi, guardia giurata e sindacalista conosciuto in tutta Roma, era scomparso da Capodanno. A lanciare l’allarme la sua compagna, preoccupata poiché non lo sentiva. Dopo la denuncia della donna sono partite le ricerche di cui si sono occupati i carabinieri di Montelibretti con il supporto delle le guardie giurate di Roma e provincia.

Il vigilante è stato trovato senza vita a Castelnuovo di Porto, in provincia di Roma, alle 12:30 di oggi, 4 dicembre, dai carabinieri di Monterondo. Era nell’auto e aveva con sé la pistola di ordinanza. A dare l’allarme un residente che aveva udito un colpo di pistola. L’ipotesi al vaglio delle forze dell’ordine è che si sia trattato di un suicidio.

Il cordoglio

La notizia della rapida ed improvvisa scomparsa di Massimo Raffi si è immediatamente diffusa, gettando nello sconforto i tanti che lo conoscevano e stimavano. Sono numerosi i messaggi di cordoglio apparsi in queste ore sui social per il 42enne.

“Non dimenticherò i tuoi consigli e le tue battaglie, che il Signore ti accolga in gloria e aiuti nel dolore e nella sofferenza il tuo ometto Rocky e la carissima Simona”, scrive sui social Assunta. “Massimo ci hai insegnato a combattere per le cose in cui crediamo, ci hai insegnato a non mollare mai a inseguire i nostri ideali, i nostri sogni anche quando sembrava difficile”, il ricordo di Patrizia.

“Mai avrei voluto leggere e immaginare una notizia del genere. Non ci sono parole, solo silenzi”, il post di Anna. “Mai ci saremmo aspettati una notizia simile, quello che ci aspettavamo invece è la vittoria della tua battaglia per la nostra categoria che con immenso impegno hai portato avanti. Tutto ciò non lo si può assolutamente accettare. Quello che mi voglio augurare, e che spero che non sia stata una mano infame e balorda a mettere fine alla tua vita”, si legge nel messaggio di Pietro.

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