Cronaca

Assalta con una ruspa la casa del vicino, lui lo uccide con una carabina: “Eccesso di legittima difesa”

Assalta con una ruspa la casa del vicino, lui lo uccide con una carabina: "Eccesso di legittima difesa"
Assalta con una ruspa la casa del vicino, lui lo uccide con una carabina: "Eccesso di legittima difesa"
Assalta con una ruspa la casa del vicino, lui lo uccide con una carabina: "Eccesso di legittima difesa"

Oggi l’udienza con rito abbreviato nel processo a Sandro Mugnai, per l’uccisione del vicino di casa, Gezim Dodoli, ad Arezzo. La sentenza potrebbe arrivare anche entro stasera.

Assalta con una ruspa la casa del vicino e lui lo uccide con una carabina

Rapporti tesi tra condomini, seguiti da una tragedia durante la cena. Oggi potrebbe arrivare la sentenza del processo a carico di Sandro Mugnai, un artigiano di Arezzo accusato di eccesso colposo di legittima difesa per la morte del vicino Gezim Dodoli, che aggredì la sua abitazione con una ruspa. Mugnai, quella notte, era a tavola con i propri familiari e, sentendosi in pericolo, cercò di fermarlo sparando alcuni colpi con una carabina. Uno di essi risultò mortale.

Sandro Mugnai sarà giudicato con il rito abbreviato. In caso di condanna questo rito prevede una premialità per l’imputato, ovvero la riduzione di un terzo della pena eventualmente inflitta. L’accusa per lui è pesante: secondo la pm Laura Taddei, inoltre, l’uomo avrebbe avuto anche un comportamento “precipitoso, avventato e imprudente”, sparando colpi di fucile quando ormai l’azione di Dodoli “stava scemando”. L’aretino è difeso dai legali Marzia Lelli e Piero Melani Graverini. Il legale della moglie di Gezim Dodoli e quello dei due figli adulti dell’uomo si sono costituiti parte civile.

La notte del dramma a San Polo (Arezzo)

La tragica vicenda è avvenuta durante la cena del 5 gennaio 2023 a San Polo, una frazione di Arezzo. Mugnai si trovava a tavola insieme alla moglie, a un figlio e ad altri familiari per festeggiare la conclusione delle festività natalizie. Improvvisamente, però, la casa cominciò a tremare a causa di un mezzo pesante: la benna di una ruspa, manovrata dal vicino di casa, colpì la facciata e il tetto. In passato, tra Dodoli e Mugnai c’erano stati alcuni dissidi, ma niente che potesse sembrare irreparabile. Tanto che, poco tempo prima, Mugnai aveva persino aiutato Dodoli a riparare un guasto alla ruspa.

Quella sera le cose invece precipitarono in pochi minuti: Mugnai impaurito imbracciò la carabina, regolarmente detenuta, e fece fuoco. Prima un colpo in aria, poi quattro diretti verso l’uomo che era alla guida dell’escavatore, uccidendolo. Venne arrestato dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario. Fu però scarcerato qualche giorno dopo, perché il giudice per le indagini preliminari Giulia Soldini reputò credibile la versione dei legali di Mugnai, che sostenevano la tesi della legittima difesa. La sentenza potrebbe arrivare anche nella giornata di oggi.

 

 

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