Una flotta (fantasma) per aggirare le sanzioni europee strategicamente adottata dalla Russia. Una rete fatta di carichi senza alcuna copertura contro i danni ambientali, polizze fantasma, trasbordi di greggio in mezzo agli Oceani da una nave all’altra. Una rete costituita da petroliere battenti bandiere di comodo, con triangolazioni in Europa tra Cipro e Malta.
Russia, flotta (fantasma) per aggirare le sanzioni europee
Una rete complessa, nonché segreta, di navi, porti e passaggi sicuri dominati da Paesi che cercano ancora di trattare con la Russia. Una rete fatta di intermediari, di carichi nascosti privi di coperture contro i danni ambientali, polizze fantasma, trasbordi di greggio in mezzo agli Oceani da una nave all’altra. Una rete costituita da petroliere battenti bandiere di comodo, con triangolazioni in Europa tra Cipro e Malta.
Tutte tecniche per aggirare il divieto europeo sul petrolio russo.
Cosa è successo
“Date le rotte a lungo raggio gli ultimi carichi si stanno muovendo adesso. Da dicembre gli armatori europei perdono la possibilità di coprire il rischio assicurativo sotto qualsiasi forma e lo perdono anche i trader sui valori del carico”, spiega l’armatore Paolo d’Amico, presidente esecutivo della d’Amico shipping. Dunque c’è un mercato parallelo sul petrolio: “Ci sono personaggi sconosciuti che stanno comprando navi spesso vecchie per avviarlo. Stanno componendo una flotta dark, flotta che già esiste per il crudo iraniano e venezuelano, una flotta che andrà a crescere nei prossimi mesi mentre la Russia comunque perderà quantitativi di vendita.
“Se si guarda a quante navi sono state vendute negli ultimi sei mesi ad acquirenti sconosciuti, è molto chiaro che è stata creata una flotta per trasportarli. Quando l’Ue vieterà le importazioni di greggio russo e interromperà la fornitura di materiali, finanziamenti e coperture assicurative per i relativi traffici, che cosa succederà su questo mercato dato che già da ora cominciano a scarseggiare le navi?”