Guerra

Conflitto Russia-Ucraina, rischiamo la terza guerra mondiale? Gli scenari

La guerra tra Russia ed Ucraina rischia di scatenare la terza guerra mondiale? È questa la domanda che in molti si pongono in queste ore, poco dopo l’inizio dell’invasione da parte delle truppe russe in territorio ucraino. “Ho preso la decisione di un’operazione militare” ha detto Vladimir Putin nel video diffuso poco prima delle 6 del mattino a Mosca.
Spiegando che “un ulteriore allargamento della Nato ad est è inaccettabile” e che quelli dell’Alleanza atlantica sono “comportamenti immorali“. Na aggiunto che “non è nei piani della Russia l’occupazione dell’Ucraina”. Evidente la propaganda: “Lo scopo dell’attacco è denazificare e demilitarizzare Kiev”.

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L’attacco su larga scala temuto da settimane è arrivato nel cuore di questa notte, 24 febbraio. Il presidente russo dopo aver annunciato in tv l’avvio di operazioni nel Donbass ha chiesto ai militari ucraini di deporre le armi, chiedendo anche ai Paesi stranieri di evitare interferenze, altrimenti ci saranno conseguenze mai viste. Al momento, è difficile stabilire se si tratterà di un conflitto localizzato o se coinvolgerà anche gli altri Stati. Sta di fatto che il presidente russo Putin ha dichiarato di non avere nessuna intenzione “di occupare i territori ucraini” ma di aver lanciato un’operazione speciale per difendere le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk dall ‘”aggressione ucraina”. L’obiettivo finale dell’operazione è “proteggere le persone che sono state sottoposte per 8 anni al genocidio del regime di Kiev”, ha detto Putin, aggiungendo che Mosca intraprenderà “una smilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina, e consegnerà alla giustizia coloro che hanno commesso numerose atrocità contro i civili”.


 

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Nessun piano di vasta scala

Il presidente russo ha osservato, tuttavia, che Mosca non ha piani di vasta scala per conquistare l’intero territorio ucraino, sebbene si siano verificate anche esplosioni nella capitale Kiev. “Non abbiamo in programma di occupare i territori ucraini. Non imporremo nulla a nessuno con la forza”, ha affermato.

Il giallo del video di Putin: “Registrato lunedì sera”

Secondo il sito della “Novaya Gazeta”, i metadati del video della “dichiarazione di guerra” diffuso all’alba di questa mattina mostrano che è stato registrato lunedì sera alle 19:00 ora di Mosca, insieme al lungo discorso in cui Vladimir Putin ha annunciato il riconoscimento del separatista repubbliche del Donbass. Questo filmato può essere scaricato dal sito web del Cremlino. Altri osservatori avevano già notato la completa somiglianza tra questi due interventi, che si trattasse dell’arredamento, dell’inquadratura, della posa del presidente russo o anche della sua cravatta.

Terza guerra mondiale: cosa dice lo studio

Il team dell’Università di Princeton, guidato da Alex Glaser, esperto di ingegneria e affari internazionali, ha condotto uno studio simulando al computer lo scoppio di una guerra nucleare tra le due superpotenze, ipotizzando i possibili vettori di lancio impiegati nel conflitto e gli esiti che si potrebbero registrare già nelle prime tre ore.

Il video, che potrete visionare di seguito, chiamato “Plan A”, delinea le diverse fasi della guerra.


 

 

 


 

Nella fase 1, la simulazione della guerra parte da un attacco aereo russo, proveniente dall’oblast di Kaliningrad, e viene sferrato direttamente sul suolo europeo, focalizzandosi su un obiettivo tattico: una base NATO che verrebbe colpita da una serie di raid con bombardieri strategici e missili balistici a medio raggio Irbm.

Da qui si genererebbe immediatamente la controffensiva.

Kaliningrad è stata scelta quale luogo strategico, a confine tra Polonia e Lituania con sbocco sul Mar Nero.

L’obiettivo della fase 2 è rendere inoffensive le capacità nucleari dell’avversario con il lancio di missili Icbm dalle flotte di sottomarini nucleari lanciamissili posizionati nell’Atlantico e nel Pacifico e dai vettori terrestri fissi e mobili.

La fase 3 presuppone l’attacco alle principali città di Russia, Europa e America. In generale, gli obiettivi preferiti dai missili balistici intercontinentali sono le capitali o comunque le città che rappresentano il centro della vita e del potere. Lo scopo è “inibire il recupero” da parte dell’avversario e distruggerlo.

Terza guerra mondiale: il conteggio dei morti secondo lo studio

Nella fase 1 si stimano almeno 2 milioni e mezzo di morti nelle prime tre ore dallo scoppio della guerra.

Nella fase 2, detta anche di “completamento” si stimano 3 milioni e mezzo di morti in meno di 45 minuti.

Il bilancio totale, compresa la fase 3, è disastroso: 85 milioni di morti nelle prime 5 ore dallo scoppio della guerra nucleare, escluse le vittime della ricaduta radioattiva che le armi sprigionerebbero.

A distanza di tre anni dallo studio, suonano quanto mai attuali le parole dei ricercatori che, all’epoca della simulazione, affermarono che l’ipotesi di una guerra nucleare si faceva sempre più probabile, anche in virtù dell’uscita di Stati Uniti e Russia dal Trattato sulle Forze Nucleari a medio raggio (INF), preferendo focalizzarsi su nuovi tipi di armi più tecnologiche e all’avanguardia.

Da dove nasce l’idea dello studio di Princeton

I ricercatori dell’Università americana si sono ispirati al noto film “War Games” dove veniva riprodotta sullo schermo una guerra atomica tra USA, insieme alla NATO, e l’allora URSS. Da qui, l’idea di riprodurre al computer la simulazione di guerra e verificare i risvolti.

La paura di un conflitto russo-americano nasce all’epoca della Guerra Fredda, quando venne coniato il termine terza guerra mondiale, riferita proprio all’uso di armi nucleari e alla conseguente ricerca di posti sicuri dove rifugiarsi in caso di guerra nucleare.

Oggi, quei timori tornano prepotenti. Per il momento gli USA e la NATO non sono intenzionati a rispondere alla prova di forza di Putin, sperando di tenerlo a bada con le sanzioni; ma se il capo del Cremlino dovesse estendere la sua area di influenza oltre le repubbliche di Donetsk e Lugansk e invadere tutto il Donbass, spingendosi fino al porto di Odessa, in quel caso le cose volgerebbero al peggio.

Una cosa è certa: se dovesse scoppiare una guerra nucleare per l’umanità non ci sarebbe scampo.

Ucraina, la profezia di un secolo fa: la Terza Guerra Mondiale arriverà dalla Russia

Con la drammatica escalation della tensione al confine tra Russia e Ucraina con una guerra che rischia di scoppiare nel cuore dell’Europa, sono tornate in auge nei blog e nei social delle vecchie profezie attribuite al cosiddetto veggente di Voralberg. Si tratta di una serie di drammatiche visioni profetiche che hanno un secolo esatto, e riportano elementi inquietanti sulle dinamiche, così si legge nelle “profezie”, che porteranno alla Terza Guerra Mondiale, presentando analogie con la cronaca di questi giorni.

Il veggente di Voralberg era un contadino e nell’anno 1922, a Locchan Bregenz in Germania, ebbe una serie di visioni che un frate benedettino trascrisse e nei decenni seguenti finirono in molti altri testi. Cosa si legge in queste presunte profezie? “Il misfatto giungerà improvvisamente dalla Russia. Ovunque tumulto e distruzione” sono le parole che hanno fatto balzare sulla sedia gli appassionati di profezia e materie “occulte”.

Insomma, la Terza Guerra Mondiale può partire dalla Russia. “Come un fulmine a ciel sereno la Russia marcerà prima sulla Germania, poi in Francia, Italia e Inghilterra, e ancora “il Reno sarà devastato da aeroplani e armate di invasione”.

Il conflitto provocherà “corruzione generale” e “grande carestia”: per fare la farina gli uomini useranno la “corteccia degli alberi” e mangeranno l’erba dei prati. Il veggente parla di rivolte politiche nelle quali molti vengono incarcerati e una “rovina” che giunge improvvisa dalla Russia. L’immagine vista dal presunto profeta è quella di una strada ampia che separa qualcosa, con soldati, donne, vecchi e bambini, una ghigliottina e corpi decapitati. Il conflitto, secondo queste visioni, si estenderà in tutto il mondo con Parigi e Roma distrutte, come gran parte della Terra, dove pochissimi sopravvivranno.


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